"L'Italia è il Paese che amo... Qui ho appreso la passione per la libertà." È con queste parole che Silvio Berlusconi è "sceso in campo" nel 1994, presentandosi agli italiani e dichiarando da subito il suo credo profondo. Il tema della libertà è diventato poi, nel corso della lunga carriera politica, argomento fondante del suo operare, con la devozione dovuta a qualcosa di prezioso e inviolabile, tanto da fargli affermare: "La libertà va custodita come una religione. È la nostra religione laica". In queste pagine sono stati raccolti alcuni fra i discorsi più significativi tenuti da Silvio Berlusconi nel corso degli anni, riguardanti la politica interna e internazionale, il cui leitmotiv fosse, appunto, quello della libertà. Tante sono le occasioni in cui ha espresso il proprio pensiero, diversi i pubblici a cui si è rivolto e le sedi in cui ha pronunciato questi discorsi - dalle aule parlamentari al Congresso degli Stati Uniti, dalla Knesset di Gerusalemme ai paesi dell'Abruzzo terremotato - ma in tutti la difesa della libertà è propugnata come "la missione più alta e più nobile, la più entusiasmante che ci sia". Sono parole sentite, pronunciate con tono vibrante, che aiutano a delineare la figura politica di Silvio Berlusconi uomo, imprenditore, politico e statista. "La libertà è come l'aria: soltanto quando manca comprendiamo veramente quanto sia indispensabile. È come la salute: a cui non pensiamo quando stiamo bene, quando ci sentiamo forti e sani.
"Da un male si deve far nascere un bene ancora più grande. Questa filosofia, con la sua semplicità e con il suo ottimismo di fondo, mi ha sempre accompagnato in tutte le vicende della vita, e così è stato anche dopo l'aggressione che ho subito in piazza Duomo il 13 dicembre. Il dolore, non solo fisico, è stato grande. Il rischio che ho corso, anche. Come ho detto scherzando qualche giorno dopo essere uscito dall'ospedale, penso di essere stato fortunato, perché avrei potuto passare Natale sottoterra: con la neve e il gelo che c'erano a Milano in quei giorni non sarebbe stato certo piacevole. Tuttavia da quel male è nato un bene. Lo dico per me, e spero che possa valere per tutti. Da quella sera sono stato fatto oggetto di un'attenzione e di un affetto che hanno dell'incredibile. Basti pensare che nei primi due giorni dopo l'aggressione ho ricevuto più di 50.000 messaggi via internet, centinaia di fax e di mazzi di fiori. Mi hanno telefonato tutti i leader dei Paesi amici. E c'è stato un pellegrinaggio continuo prima in ospedale e poi ad Arcore: familiari, amici ma anche tante persone che volevano manifestarmi vicinanza e affetto. Nelle occasioni di incontro pubblico che ho avuto da alora, mi sono sempre sentito circondato da un grande affetto. Come segno di riconoscenza, ho deciso di raccogliere in questo libro una selezione dei tanti messaggi di sostegno e di incoraggiamento che mi sono giunti." (S. Berlusconi)
"Credo che dare all'Italia un grande partito dei moderati e dei riformisti sia un'impresa storica. Se ci riusciremo, avremo lasciato un segno nella storia politica, e non soltanto politica, del nostro Paese." Con queste parole, pronunciate di fronte all'Assemblea costituente del partito unitario della Casa delle Libertà, Silvio Berlusconi ha sancito l'importanza dell'obiettivo che le forze del centrodestra, dopo cinque anni di esperienza di governo, si sono date per la prossima stagione politica.