Bernanos accarezzò a lungo l'idea di scrivere una vita di Gesù, ma si decise a intraprendere l'opera solo nei suoi ultimi mesi di vita, quando ormai era gravemente ammalato. Del suo progetto originale abbiamo soltanto il frammento iniziale che esprime chiaramente il suo desiderio di scrivere un testo per le persone semplici e umili: «Vorrei parlare di Gesù Cristo molto semplicemente agli uomini che non lo conoscono più, vorrei parlarne dalla soglia di una chiesa o dietro un pilastro, da povero uomo come gli altri». Questo libro vuole esaudire in qualche modo il desiderio di Bernanos raccogliendo le pagine migliori della produzione narrativa, saggistica e teatrale di Bernanos che si riferiscono alla figura di Gesù o alle sue parole.
Il signor Clergerie, «nato per una carriera e non per una vita», ha lasciato temporaneamente Parigi per trascorrere l'estate nella regione dell'Artois, da dove intende tessere la sua tela e guadagnare un seggio all'Accademia. Lo accompagna l'anziana madre, che sembra aver perso la ragione e si muove per la grande casa e i suoi giardini, mentre la figlia, Chantal, semplice, pura e allegra, ha raggiunto ormai l'età per scegliere cosa fare della sua vita. O almeno, sostiene il padre, così dovrebbe. Ma la ragazza, pur radiosa, è un'anima ben più complessa di quanto appaia; Georges Bernanos è un maestro nel delineare con profondità e potenza come in Chantal si mescolino e combattano con furore gioia e sofferenza, in un'anima inquieta aperta alle esperienze spirituali più profonde e inesplicabili.
Il giovane prete di Ambricourt, nel nord della Francia, del tutto disarmato di fronte alla noia, al disamore, all'aridità dei compaesani, affronta la sua missione di parroco spinto da una vocazione semplice e umile, che lo porterà a spendere tutto se stesso nel tentativo di avvicinare una comunità che si ostina a restargli lontana e ostile. Protagonista di questo vero classico della letteratura cristiana è «l'uomo che ha accettato una volta per sempre la terribile presenza del divino nella sua povera vita», come lo definirà lo stesso Bernanos, coinvolto in una tragica e impari lotta contro il male che dà al libro, fin dalle prime battute, una tensione drammatica destinata a crescere pagina dopo pagina.
Il giovane parroco di Ambricourt si rivolge al suo gregge come «un povero mendicante che va di porta in porta a mano tesa senza aver animo neppure di bussare», preoccupato e stupito dalla noia, dal disamore, dall'aridità della piccola comunità a lui affidata. La sua vita quotidiana è ridotta all'essenziale, il suo corpo, goffo e magrissimo, è minato da un male incurabile: proprio questo sacerdote "vincente" su di sé e sugli altri è per Bernanos il simbolo di una religiosità autentica. Una forza e una dignità incrollabili sostengono infatti il giovane prete che, pur sperimentando dentro di sé l'angoscia del dubbio, è capace di riaccostarsi alla pienezza della fede, accettando e facendo accettare agli altri, in uno slancio d'amore, il suo destino.
« La tragedia spagnola è un carnaio. Tutti gli errori di cui l'Europa sta mortalmente soffrendo, e che si sforza di vomitare tra spaventose convulsioni, vengono a raccogliersi e a imputridire qui. Impossibile allungare la mano senza rischio di setticemia. Di volta in volta, si vedono affiorare alla superfìcie del pus ribollente visi un tempo, ahimè, familiari, ora quasi irriconoscibili, che, appena uno cerca di fissarli, si dileguano e si sciolgono come ceri. Sinceramente, non ritengo utile tirar fuori di là nessuno di questi cadaveri. Per disinfettare una simile cloaca - immagine di quel che sarà domani il mondo -occorrerebbe prima agire sulle cause della fermentazione. [...] La guerra di Spagna è un carnaio. E il carnaio dei princìpi veri e falsi, delle buone e delle cattive intenzioni. Però, una volta cotti tutti insieme nel sangue e nel fango, vedrete che cosa saranno diventati, vedrete che zuppa fradicia. Se c'è uno spettacolo compassionevole, è quello dei tanti disgraziati, accovacciati da mesi intorno al calderone della strega, che assaggiano con la forchetta, ognuno vantando il proprio pezzo: repubblicani, democratici, fascisti o antifascisti, clericali e anticlericali, povera gente, poveri diavoli. Alla vostra salute! ».
Quasi una vita di Gesù è un saggio che ricostruisce, partendo dai testi autografi di Bernanos, un progetto da lui a lungo pensato, ma che si decise a scrivere solo nei suoi ultimi mesi di vita, quando ormai era gravemente ammalato. E infatti Bernanos morì prima di poter realizzare la sua Vita di Gesù e di essa abbiamo soltanto il frammento iniziale, che viene proposto in due pagine a stampa subito dopo l’Introduzione del curatore. Poche righe che però esprimono chiaramente il suo desiderio di scrivere una vita di Gesù per le persone semplici e umili: «Vorrei parlare di Gesù Cristo molto semplicemente agli uomini che non lo conoscono più, vorrei parlarne dalla soglia di una chiesa o dietro un pilastro, da povero uomo come gli altri». Il volume, curato da don Marco Ballarini, dottore della Biblioteca Ambrosiana e profondo conoscitore dell’opera di Bernanos, offre al lettore le pagine migliori della produzione narrativa, saggistica e teatrale di Bernanos che si riferiscono alla figura di Gesù o alle Sue parole, e ricostruisce, seppure per frammenti, una ideale vita di Cristo «secondo Bernanos». Ne risulta così un testo singolare, una Vita di Gesù scritta utilizzando le parole e secondo le intenzioni di un grande romanziere moderno.
L'autore
Georges Bernanos (1888 - 1948) è uno dei più celebri autori della letteratura francese del Novecento. Personaggio e romanziere di difficile definizione - tanto da rendere complesso inquadrarlo in un preciso contesto letterario - , fervente cattolico, ha posto al centro della sua opera l’antagonismo tra il Bene e il Male. Sotto il sole di Satana (1926) è il suo primo romanzo, al quale hanno fatto seguito, tra gli altri, Diario di un curato di campagna (1936) e Monsieur Ouine (1943).
Nel cuore della Seconda Guerra Mondiale, con sguardo profetico, Georges Bernanos ricostruisce il senso di un conflitto destinato a cambiare la storia dell'uomo occidentale. La Francia contro i Robot e i testi inediti proposti in questo volume ci consegnano la potenza e la forza del pensiero di Bernanos negli anni Quaranta del Novecento, lo scandalo di fronte a una cività che ha abbandonato la sua radice cristiana, la speranza per una rivoluzione della libertà nel tempo dominato dalle macchine.
Ossessionato dall’eterno conflitto tra il Bene e il Male – che ritiene fisicamente presenti nel mondo – e dalla paura del fallimento della sua missione, l’abate Donissan è un uomo tutt’altro che sereno: un povero prete di campagna, un vicario di modesta cultura, all’apparenza goffo e persino ridicolo, ma toccato dalla Grazia di Dio che opera in maniera imperscrutabile Quando incontra Mouchette Marothy, giovane prostituta divenuta un’assassina, decide di redimerla, senza tenere conto delle difficoltà che gli si parano davanti, fedele solo alla sua ricerca del Bene supremo.
Destinatari
Un romanzo destinato al grande pubblico.
L’autore
Georges Bernanos (1888 – 1948) è uno dei più celebri autori della letteratura francese del Novecento. Personaggio e romanziere di difficile definizione – tanto da rendere complesso inquadrarlo in un preciso contesto letterario – , fervente cattolico, ha posto al centro della sua opera l’antagonismo tra il Bene e il Male. Sotto il sole di Satana (1926) è il suo primo romanzo, al quale hanno fatto seguito, tra gli altri, Diario di un curato di campagna (1936) e Monsieur Ouine (1943).
Un giovane sacerdote, appena uscito dal seminario, viene chiamato ad esercitare il suo Ministero Sacerdotale come parroco ad Ambricourt, modesto villaggio francese. Egli è deciso ad ispirare la sua azione non solo alla lettera, ma allo spirito del Vangelo. Questo suo atteggiamento, però, lo mette in contrasto coi parrocchiani...
Este genial dramaturgo da vida a la historia de las 16 carmelitas de Compiegne, guillotinadas en París durante el terror de la Revolución. Convierte el miedo en un lugar teológico.