Nell'anno 64, un vecchio patrizio romano seguace della "setta dei cristiani" è in attesa di essere bruciato vivo per ordine di Nerone. Il suo nome è Pilato. Egli è colui che, trent'anni prima, lasciò crocifiggere quel galileo, agitatore di folle, rabbino, quel profeta che si faceva passare per Messia e Figlio di Dio. Perché Pilato abbandonò Gesù al Sinedrio? Perché si lavò le mani del sangue di questo giusto che sosteneva i poveri e predicava il perdono dei peccati? Il dubbio, la codardia, o forse il presentimento che tutto ciò era necessario per permettere che Cristo potesse compiere il suo destino? Un romanzo storico avvincente, dal quale la figura del procuratore della Giudea emerge molto diversa dall'immagine di zelante e freddo funzionario tracciata dai Vangeli. Con una perfetta conoscenza del mondo romano e cristiano, Anne Bernet ricostruisce nella forma classica della "memoria" la vita straordinaria di un uomo senza il quale non sarebbe mai nata la più grande storia del mondo.
Il volume racconta la straordinaria e commovente storia di Caterina Labouré (1806-1876), contadina della Borgogna, diventata una delle più luminose sante del cattolicesimo. Rimasta orfana di madre all'età di nove anni, con un gesto spontaneo si vota da quel momento a Nostra Signora, chiamandola "Mamma". Nel 1830 inizia il noviziato presso le Figlie della Carità. È proprio nella loro cappella in Rue du Bac, a Parigi, che le appariranno san Vincenzo de' Paoli, Gesù presente nell'Eucaristia e la Vergine Maria, che la incaricherà di far coniare una Medaglia. Per questo, Caterina dovrà insistere a lungo con il suo confessore, che solamente nel 1832, durante una terribile epidemia di colera, si deciderà a realizzarla. Questa sarà ben presto conosciuta e venerata in tutto il mondo come la "Medaglia miracolosa". Prodotta in centinaia di milioni di esemplari, contribuirà al rinnovamento del culto mariano e alla promulgazione del dogma dell'Immacolata Concezione nel 1854. Nessuno, tranne i suoi confessori, conosceva l'identità della veggente, che continuerà per tutta la vita a prendersi cura dei malati e degli anziani, conservando l'anonimato. Caterina Labouré è stata canonizzata il 27 luglio 1947. Ancora oggi la cappella della Rue du Bac accoglie quotidianamente centinaia di pellegrini da tutto il mondo.