Baruch Kotler, ministro del commercio dello Stato d'Israele, è quasi un eroe nazionale, noto per la sua integrità e inflessibilità, con un passato da dissidente nell'Unione Sovietica di Breznev che gli è costato tredici anni di gulag. Quando si dissocia dalla linea del suo governo, che ha ordinato il ritiro dei coloni dai territori occupati, il primo ministro minaccia di diffondere le foto che lo ritraggono insieme alla sua giovane amante, Leora, pensando così di costringerlo a rivedere la sua posizione. Ma Kotler non è uomo da piegarsi ai ricatti, anche se questo significa rischiare la fine del suo matrimonio con la devota Miriam - che in gioventù ha diviso con lui a Mosca i primi entusiasmi per il sionismo - ed esporre allo scandalo i figli, Dafna e Benzion, quest'ultimo soldato dell'esercito israeliano e più che mai bisognoso della guida e dell'esempio del padre. Per sottrarsi alla gogna mediatica, Kotler fugge con Leora a Jalta, in Crimea. Qui, un incontro del tutto inaspettato lo attende: quello con l'uomo che quarant'anni prima lo ha denunciato al KGB. Colui che con il suo tradimento lo ha condannato alla prigionia, ma che allo stesso tempo gli ha permesso di diventare agli occhi del suo popolo un mito... È l'avvio di una vicenda che ha lo stile teso di un giallo e l'intensità di una originalissima riflessione morale.
Storie tragicomiche, personaggi divertenti e tratteggiati con una naturale simpatia umana: una vera e propria saga dell'immigrazione ebraica, dalla Lettonia ancora sovietica degli anni '80 fino a Toronto, in Canada. Bezmozgis, nato in Lettonia nel 1973 e trasferitosi in Canada nel 1980, narra le vicende della famiglia Berman: c'è il vecchio nonno un po' nostalgico, ci sono Roman e Bella, che tentano di aprire un centro per massaggi, e poi c'è il piccolo Mark, con i suoi primi tragici approcci alla lingua inglese e il folle amore per la quattordicenne cugina Natasha. Ma in ogni personaggio vibra un calore che è quello di tutta la comunità ebraica locale, che l'autore racconta con una voce piena di verve e commozione.