È tempo di investire in educazione, non solo per superare l'emergenza Covid, ma per guardare oltre, per ritrovare quel cammino di sviluppo che sembra essersi perduto nei lunghi anni in cui hanno prevalso individualismo e populismo e che deve fondarsi sui valori definiti nella nostra Costituzione. Il nuovo secolo della connessione continua ha bisogno di cittadini portatori, oltre che di contenuti, di creatività, lavoro di squadra, capacità di astrazione e di sperimentazione, senso di orientamento per poter navigare in mari aperti. La scuola deve rispondere a queste esigenze e muoversi, insieme al Paese, nel senso di marcia di uno sviluppo inclusivo e sostenibile.
Il volume esplora le vicende istituzionali del Regno d'Italia, viste come una sorta di laboratorio delle trasformazioni che andranno poi a definire le modalità con cui il sistema economico e sociale si muoverà nel tempo. Emergono alcuni temi che accompagnano lo sviluppo italiano fin dall'Unità: centralismo versus autonomie locali, qualità delle istituzioni e loro ruolo, rapporto tra governabilità e rappresentatività. Già presenti nei tre Decreti Rattazzi che riguardavano la riforma dello Stato, della legge elettorale e della scuola, costituiscono altrettanti nodi ancora oggi al centro del dibattito politico, per l'importanza cruciale che rivestono nello sviluppo del sistema produttivo in una economia in crisi come quella del nostro paese.
L'eccezionale crisi che ha segnato l'intera economia mondiale negli ultimi anni ha rilanciato il ruolo delle politiche industriali. L'Unione europea ha da tempo sviluppato approcci innovativi in tale ambito. Questo manuale fornisce al lettore gli strumenti concettuali necessari per comprendere la natura e il ruolo delle nuove politiche industriali nel complesso scenario degli accordi di integrazione. Gli autori presentano l'analisi economica dell'integrazione, richiamano i momenti fondamentali della storia dell'integrazione europea, illustrando regole e istituzioni, e si concentrano poi sulle politiche industriali avviate dalla UE per realizzare il mercato unico, per fissare le regole del gioco e per rilanciare le politiche della concorrenza. Si soffermano inoltre sulle politiche strutturali destinate al sostegno dei soggetti economici più deboli, affinché essi possano partecipare effettivamente al gioco competitivo. Un insieme di azioni che diventano ora una via per ridisegnare politiche utili sia a livello territoriale che a livello di grandi regioni dell'economia globale.