Pietro Damasceno è un solitario bizantino dell'XI/XII secolo. Della sua vita non sappiamo quasi nulla, possediamo invece un suo testo, esteso, curioso e profondo, che tratta di questioni spirituali come preghiera, meditazione, ascesi, umiltà e contemplazione. Per il suo stile lento, pacato e saggio, Pietro potrebbe essere chiamato il "Montaigne bizantino". È un autore da scoprire.
Immergersi nella biografia di Raimon Panikkar (1918-2010) è come aprire una finestra su quelle che saranno le vite degli uomini di domani. Nato a Barcellona da madre catalana e padre hindu, Panikkar è stato chimico, filosofo, teologo, numerario dell'Opus Dei, sacerdote cattolico, docente universitario, marito, scrittore, ma anche amico, "maestro", "profeta" e molto altro ancora. Vestito all'europea o in sandali e dhoti, a Bonn, Roma, Varanasi, Santa Barbara o Tavertet, quest'uomo ha penetrato la saggezza di culture e religioni diverse e ha saputo gettare un nuovo sguardo sulla tradizione cristiana e occidentale. La figura di Panikkar appartiene oggi alla leggenda, alimentata in parte da lui stesso, in parte "dilatata, rafforzata e diffusa da tutti quelli che l'hanno conosciuto". Bielawski la riprende con dedizione e rispetto, prova a distillare l'uomo dal "mito" raccontandone la vita e presentando il suo pensiero. In questo viaggio incontriamo teorie ardite, come la visione cosmoteandrica o advaitica, e riflessioni sulla secolarità sacra, sul buddhismo e sulla trinità radicale. Passo dopo passo, il percorso apparentemente erratico del filosofo di Tavertet rivela una profonda coerenza, poiché l'apertura universale, la fiducia cosmica, la passione per Cristo e una coraggiosa ricerca della libertà fanno da filo rosso. Bielawski individua il senso di questo cammino unico e ci guida con trasporto nel "labirinto" Panikkar.
La Filocalia è un classico della spiritualità; letto da secoli dai monaci di Monte Athos e portato nella bisaccia dal Pellegrino Russo, oggi suscita un nuovo interesse in pellegrini dell'Assoluto, studiosi, ricercatori della pace, della preghiera del cuore e della vita interiore.
Colpisce che, nella prospettiva della storia della teologia, la storia e la teologia si presentino come realtà inseparabili, che s’incrociano e si sfidano a vicenda rimanendo in una necessaria coerenza. Oggi più che mai si fa chiara la coscienza che la teologia stessa è in parte frutto della storia e che ha anch’essa una sua storia. La storia bussa alla porta della teologia e chiede la sua attenzione, domandando che il discorso teologico sia completato dell’aspetto storico della teologia stessa.
I contributi presenti in questo libro cercano di mostrare l’impatto reciproco che si verifica tra storia e teologia. Stili e approcci si mescolano—lo storico e il filologo, lo speculativo e il patrologo, il liturgista e l’ermeneuta s’incontrano, si intrecciano, si sfidano e si commentano a vicenda mettendo in rilievo l’importanza e la ricchezza della storia della teologia.
Testi di: M. Sheridan * J. Driscoll * G. Lafont * D. Hombergen * E. Lanne * M. Wallraff * A. Grillo * M. Bielawski * E. Salmann * bibliografia.
Niceforo il Solitario è un monaco vissuto nel XIII secolo negli anni tormentati del lento decadere dell’impero bizantino. È autore di un breve, ma prezioso e ormai classico testo della spiritualità, il Discorso sulla sobrietà e la custodia del cuore, entrato nella Filocalia. È proprio attraverso questo testo che si viene introdotti nella Filocalia, raccolta tanto famosa quanto poco studiata e conosciuta. Il testo di Niceforo diviene in questo libro come una finestra attraverso la quale guardare all’ambiente filocalico nelle sue varie dimensioni spirituali, teologiche, storiche. Si viene introdotti nel mondo esicasta sia nel senso storico delle persone, degli avvenimenti, sia nel senso di “mondo interiore” carico di un profondo significato esistenziale anche per l’oggi.