All'inizio degli anni Quaranta, quando il mondo sprofondava nella follia della guerra, la città di Basilea fu teatro di un evento straordinario. Adrienne von Speyr e Hans Urs von Balthasar ricevettero da Dio, con assoluta discrezione, di essere introdotti soprannaturalmente da Lui in nuove profondità della sua Rivelazione nel corso di ventisette anni. Fra gli altri risultati, ciò doveva condurre, con la loro collaborazione, a un frutto teologico sorprendente, destinato alla Chiesa, e che si presenta oggi sotto la forma di un'opera "una e doppia" di assoluto primo piano. Tenendo conto del suo contesto nativo soprannaturale della strutturazione specifica legata a una missione doppia, il cuore dell'opera risiede in ciò che apporta di totalmente nuovo nella comprensione ed enunciazione teologica del suo Mistero trinitario. A partire dall'alto e in una maniera rimarchevolmente oggettiva biblica, splende allora l'inaudito del dono eterno fatto all'uomo: l'Amore che offre se stesso in condivisione, che arriva fino a fare della creatura un partner. Dio che fa sorgere, a partire da se stesso e conformemente alle sue leggi trinitarie più intime, la mistica dell'Amore.
Il primo volume della Mistica dell'Amore ha esposto la genesi dell'opera comune di Hans Urs von Balthasar e Adrienne von Speyr e il nucleo bruciante dell'apporto teologico di questa mistica tedesca. Nel secondo volume viene ripreso questo apporto, a partire dal quale si apre un dialogo con grandi autori della tradizione: Origene e Antonio il Grande, Ilario e Agostino, Pietro Lombardo,Tommaso d'Aquino, Giovanni della Croce e Teresa d'Avila, e molti altri. La questione in gioco è quella della mistica, che Adrienne affronta in una maniera totalmente nuova e che formula in una mistologia tanto più oggettiva e affascinante in quanto interamente biblica. Ma come è possibile che posizioni così contrastate possano capitare nella teologia cristiana sebbene gli autori si richiamino tutti al medesimo Dio e alla medesima Rivelazione? L'inchiesta appassionante di questo libro ci fa risalire dalla mistologia alla soteriologia, alla cristologia, alla decisione della missione kenotica del Figlio, alla vita d'Amore di Dio. Finalmente, al mistero del suo Amore assoluto trinitario.
I primi due volumi l'hanno mostrato: la mistica si radica nell'Amore trinitario. Vi è una mistica nel mondo creato perché alla base l'Amore, il vero Amore, è mistico. L'Amore non è un'invenzione dell'uomo. All'origine di tutto, "Dio è Amore2. Così, l'Amore è "da Dio", e "chiunque ama è generato da Dio" (1 Gv 4, 8.16.7). Così, Dio viene nel mondo e viene dando al suo Amore la forma di questa missione divina trinitaria, descritta nei volumi precedenti. Ciò che mostra quest'ultimo libro è la profondità della partecipazione che l'uomo riceve da Dio: la profondità inaudita della partecipazione alla Vita trinitaria di Dio. Questa partecipazione si presenta in forma di missione: una missione soprannaturale, creata per l'uomo, sempre unica, uscita dalla Missione trinitaria del Figlio, inserita nel mistero della Chiesa, Corpo e Sposa. Là dove Dio, a volte, dispone che tale missione sia formalmente, cioè carismaticamente, mistica, ne escono realtà sorprendenti. La luce che ne sgorga fu accordata in abbondanza ad Adrienne von Speyr e Hans Urs von Balthasar, per il nostro tempo; attraverso di loro, è offerta a ogni cristiano, come ogni uomo, alla ricerca di un Dio vivente.