Il libro racconta Albino Luciani al di là dell'immagine ricorrente e riduttiva del Papa del sorriso. La sua storia, infatti, fu molto più complessa, intensa, perfino drammatica. La sua stessa vita apparve a molti come fatalmente predestinata all'evento finale: i lutti e le infermità in famiglia, le malattie, i ripetuti ricoveri in sanatorio; e poi quella visita a Fatima, il colloquio, dicono, sconvolgente con suor Lucia.
Il libro descrive anche la tenacia e la determinazione di questo prete montanaro e il timore che lo assalì quando la Storia, come a forza, lo spinse al centro della ribalta, sul proscenio del mondo.
E ricostruisce quella notte d'inizio autunno, quando, solo, all'improvviso, nel silenzio dello sterminato Palazzo, se ne andò lasciando sgomento il mondo intero.
È coltissimo, poliglotta, aristocratico. Ha carisma, personalità, autorità. Incute in tutti naturale soggezione. È il primo papa degli immensi raduni, il primo papa della radio, del cinema, dei cinegiornali, dei rotocalchi. È il primo papa della televisione. Papa Pio XII, al secolo Eugenio Pacelli, è un personaggio carismatico e contraddittorio, che rappresenta l'anello di congiunzione tra il vecchio ruolo di papa monarca e quello moderno di pastore ecumenico, umano e spirituale al tempo stesso. Questo libro ne tratteggia i contorni e, nello scorrere delle pagine, ne definisce la figura: dalle origini alla vita pubblica, il carattere, le antinomie.