Data di pubblicazione: Maggio 2011
DISPONIBILE IN 6/7 GIORNI
€ 11,00
L ºimmaginario popolare pensa alla terza et√† solo come disfacimento fisico, indebolimento delle facolt√† cognitive e affettive, lento ritiro dal mondo, inevitabile declino verso la morte. Contro questi equivoci protestano le analisi pi√π recenti della psicologia, della sociologia e dell ºantropologia: la longevit√† dischiude infatti una forma di vita originale e rilevante, durante la quale si apprende quanto √® sfuggito nel tempo del vigore fisico e si riesce a comprendere l ºumano per intero. Se il mondo esterno non lusinga pi√π come terreno di conquiste, si apre invece quello interiore, che porta a compimento l ºesistenza e a maturazione i suoi frutti: la serenit√†, l ºesperienza del limite, la saggezza, la tolleranza, il senso dell ºumorismo.
L ºuomo non si afferma solo quando trasforma con la propria azione il mondo esterno: il pi√π grande successo lo raggiunge quando muta e migliora se stesso. Finch√© si vive si √® sempre posti a confronto con un compito, non si finisce di imparare e crescere. A patto che la longevit√†, nonostante i disagi dell ºet√† che avanza e la salute che si fa cagionevole, non sia subita, ma accettata e vissuta come momento per realizzare davvero se stessi. La piena maturit√† ha bisogno di tempo, di molto tempo, che diventa opportunit√† unica per chi la sa sfruttare.
Mario Bizzotto ha studiato teologia a Vicenza, Verona e Vienna dove ha completato gli studi teologici conseguendo il dottorato in filosofia con una dissertazione su San Bonaventura. In Italia ha continuato lo studio della filosofia insegnando ermeneutica, etica filosofica e antropologia allo Studio teologico San Zeno di Verona. Tiene corsi di antropologia medica all ºIstituto Internazionale di Teologia Pastorale Camillianum di Roma. Presso Studium √® autore de Il corpo e il volto (2005), pubblicato in questa collana. Tra le altre sue pubblicazioni segnaliamo: Erkenntnis und Existenz. Conoscere e interpretare; Rinascita dell ºetica; Il Grido di Giobbe. L ºuomo, la malattia, il dolore nella cultura contem poranea; Esperienza della morte e speranza.
L ºimmaginario popolare pensa alla terza et√† solo come disfacimento fisico, indebolimento delle facolt√† cognitive e affettive, lento ritiro dal mondo, inevitabile declino verso la morte. Contro questi equivoci protestano le analisi pi√π recenti della psicologia, della sociologia e dell ºantropologia: la longevit√† dischiude infatti una forma di vita originale e rilevante, durante la quale si apprende quanto √® sfuggito nel tempo del vigore fisico e si riesce a comprendere l ºumano per intero. Se il mondo esterno non lusinga pi√π come terreno di conquiste, si apre invece quello interiore, che porta a compimento l ºesistenza e a maturazione i suoi frutti: la serenit√†, l ºesperienza del limite, la saggezza, la tolleranza, il senso dell ºumorismo.
L ºuomo non si afferma solo quando trasforma con la propria azione il mondo esterno: il pi√π grande successo lo raggiunge quando muta e migliora se stesso. Finch√© si vive si √® sempre posti a confronto con un compito, non si finisce di imparare e crescere. A patto che la longevit√†, nonostante i disagi dell ºet√† che avanza e la salute che si fa cagionevole, non sia subita, ma accettata e vissuta come momento per realizzare davvero se stessi. La piena maturit√† ha bisogno di tempo, di molto tempo, che diventa opportunit√† unica per chi la sa sfruttare.
Mario Bizzotto ha studiato teologia a Vicenza, Verona e Vienna dove ha completato gli studi teologici conseguendo il dottorato in filosofia con una dissertazione su San Bonaventura. In Italia ha continuato lo studio della filosofia insegnando ermeneutica, etica filosofica e antropologia allo Studio teologico San Zeno di Verona. Tiene corsi di antropologia medica all ºIstituto Internazionale di Teologia Pastorale Camillianum di Roma. Presso Studium √® autore de Il corpo e il volto (2005), pubblicato in questa collana. Tra le altre sue pubblicazioni segnaliamo: Erkenntnis und Existenz. Conoscere e interpretare; Rinascita dell ºetica; Il Grido di Giobbe. L ºuomo, la malattia, il dolore nella cultura contem poranea; Esperienza della morte e speranza.