La nostra democrazia ha un futuro? Le democrazie illiberali prenderanno il sopravvento? E in nome di quale ideologia e di quale visione del mondo? L'attuale situazione internazionale rende sempre più incalzanti queste domande sorte dall'evidenza che da almeno trent'anni il nazionalismo, in varie forme, è tornato al centro del dibattito e della pratica politica, parallelamente alla critica della democrazia liberale. Il testo, dopo aver analizzato le differenti risposte che sono state date nel mondo alla crisi delle democrazie liberali, individua le parole chiave con cui si è imposta, all'opinione pubblica prima di tutto, la democrazia illiberale: anti-immigrazione, anti-europeismo, ma anche identità, sovranismo, populismo; per indicarci, infine, le vie sulle quali impegnarci per intervenire nella crisi del nostro sistema politico.
Il testo di propone di presentare una ventina di metodi attivi di apprendimento, molto usati nelle scuole anglosassoni, che, per ragioni storiche, trovano difficoltà a ritagliarsi un posto e ad avere continuità nel fare didattica della scuola italiana. Il tutto secondo un'ottica pratica, da manuale, con l'obiettivo di fornire ai docenti uno strumento agile, da usare concretamente nel fare scuola tutti i giorni. Ogni metodo è infatti presentato analiticamente e supportato da esempi provenienti da discipline diverse.
Donna bella, ricca e di straordinaria intelligenza politica, Teodolinda si presenta al lettore avvolta in un alone di mistero, alimentato da leggende popolari e rievocazioni letterarie. Conosciamo infatti la grande regina attraverso la tardiva ricostruzione storica di Paolo Diacono e i magnifici affreschi dei fratelli Zavattari custoditi nel Duomo di Monza.
Il volume racconta con attenzione la vita della sovrana longobarda e delinea accuratamente lo scenario culturale, storico e geografico che portò alla nascita dell’Europa. Teodolinda fu per diversi motivi un fiore all’occhiello della chiesa di Roma. Cattolica, non longobarda, figlia di Garibaldo duca di Baviera, sposò dapprima il re longobardo Autari, e dopo la sua morte Agilulfo, duca di Torino, che divenne re dei Longobardi anche in virtù di questo matrimonio. Fece costruire dal 595 in poi, vicino al suo palazzo di Monza, una chiesa dedicata a San Giovanni Battista, che dotò di rendite e tesori. Teodolinda morì nel 627 e fu sepolta nella chiesa da lei voluta e realizzata. Una lettura piacevole che ricostruisce con passione le radici della nostra civiltà.
Felice Bonalumi, giornalista, scrittore, consulente di relazioni pubbliche, si è specializzato nella gestione di uffici stampa. È docente di un corso integrativo di scrittura d’azienda all’Università IULM di Feltre, presso il corso di laurea in Relazioni pubbliche e pubblicità. Come giornalista si occupa di arte sul quotidiano «Avvenire» e ha pubblicato diverse plaquettes di poesie con il Pulcinoelefante di Alberto Casiraghi, diverse favole con Valentina Editrice e racconti su riviste.