Data di pubblicazione: Luglio 2017
DISPONIBILE IN 12/13 GIORNI
€ 22,00
Queste pagine, come agevolmente potrà constatarsi con la lettura, avvicinano immediatamente l’attenzione del lettore, che è attratto dall’originalità delle varie storie raccontate dal Borea e da esso vissute in accorate arringhe come in un ‘viaggio’ nelle varie Corti d’Italia alla ricerca della Verità.
In esse, la simbiosi fra il calore del sentimento dell’oratore forense (che più che leggerlo, occorrerebbe ascoltarlo) e la puntualizzazione degli aspetti tecnico-giuridici, (‘pillole di diritto’) offre esempio di notevole equilibrio, poi gli ardui temi della premeditazione, dell’infermità di mente, del concorso di persone nel reato, della motivazione, trovano approfondito ed acuto sviluppo, con apporto di originale contributo, inquadrato nel richiamo della più autorevole dottrina e della dominante giurisprudenza.
Il libro si colloca, infatti, tra la ‘narrativa’ delle storie vissute e la ‘saggistica’ scaturente dalle questioni giuridiche trattate.
La ricostruzione degli stati d’animo proietta, infine, i riflessi di un grande ‘cuore’ ed indica la sensibilità dell’umanista nell’Autore ponendo a nudo la sua professionalità oltre che ‘virtù e nobiltà’.
E’ luogo comune che l’arringa scritta perda il fascino ardente della parola, pronunciata nella tensione spirituale del momento ed inquadrata nel clima movimentato, talvolta convulso, delle sequenze dibattimentali, al punto che sarebbe ormai banalità ripeterlo in ogni occasione, tuttavia per Borea, la costanza della regola sembra trovare più decisa applicazione: al fine di apprezzarlo, nell’empito della persuasione e della conquista, bisognava essere presenti e seguirlo in aula, come qualcuno ha avuto la possibilità di confermare avendo avuto la fortuna di ascoltarlo.
Il libro potrebbe apparire come una raccolta di arringhe, che sempre va salutata con particolare compiacimento perché arricchisce le nostre biblioteche di esperienze diverse, anche perché documenta la dura fatica del penalista, di solito destinata a dissolversi nel rapido svolgersi dell’udienza, ma contiene - perché destinata alle nuove generazioni di giuristi - materia di studio e di ponderazione. Queste pagine non sono una raccolta di arringhe, bensì una raccolta di storie giudiziarie, quindi vere, intensamente vissute dal Borea e quindi si connotano quali ‘Frammenti’ della sua lunga carriera professionale, densi ancora di Segreti.Delitti..Misteri...!
Queste pagine, come agevolmente potrà constatarsi con la lettura, avvicinano immediatamente l’attenzione del lettore, che è attratto dall’originalità delle varie storie raccontate dal Borea e da esso vissute in accorate arringhe come in un ‘viaggio’ nelle varie Corti d’Italia alla ricerca della Verità.
In esse, la simbiosi fra il calore del sentimento dell’oratore forense (che più che leggerlo, occorrerebbe ascoltarlo) e la puntualizzazione degli aspetti tecnico-giuridici, (‘pillole di diritto’) offre esempio di notevole equilibrio, poi gli ardui temi della premeditazione, dell’infermità di mente, del concorso di persone nel reato, della motivazione, trovano approfondito ed acuto sviluppo, con apporto di originale contributo, inquadrato nel richiamo della più autorevole dottrina e della dominante giurisprudenza.
Il libro si colloca, infatti, tra la ‘narrativa’ delle storie vissute e la ‘saggistica’ scaturente dalle questioni giuridiche trattate.
La ricostruzione degli stati d’animo proietta, infine, i riflessi di un grande ‘cuore’ ed indica la sensibilità dell’umanista nell’Autore ponendo a nudo la sua professionalità oltre che ‘virtù e nobiltà’.
E’ luogo comune che l’arringa scritta perda il fascino ardente della parola, pronunciata nella tensione spirituale del momento ed inquadrata nel clima movimentato, talvolta convulso, delle sequenze dibattimentali, al punto che sarebbe ormai banalità ripeterlo in ogni occasione, tuttavia per Borea, la costanza della regola sembra trovare più decisa applicazione: al fine di apprezzarlo, nell’empito della persuasione e della conquista, bisognava essere presenti e seguirlo in aula, come qualcuno ha avuto la possibilità di confermare avendo avuto la fortuna di ascoltarlo.
Il libro potrebbe apparire come una raccolta di arringhe, che sempre va salutata con particolare compiacimento perché arricchisce le nostre biblioteche di esperienze diverse, anche perché documenta la dura fatica del penalista, di solito destinata a dissolversi nel rapido svolgersi dell’udienza, ma contiene - perché destinata alle nuove generazioni di giuristi - materia di studio e di ponderazione. Queste pagine non sono una raccolta di arringhe, bensì una raccolta di storie giudiziarie, quindi vere, intensamente vissute dal Borea e quindi si connotano quali ‘Frammenti’ della sua lunga carriera professionale, densi ancora di Segreti.Delitti..Misteri...!