Muovendosi tra gli esclusi, rendendo protagonisti dell'azione disabili, ciechi e cani mutilati, mutanti e una famiglia di circensi con i tratti del viso simili a quelli dei gatti, Arthur Bradford scrive dodici racconti caratterizzati da un narratore in prima persona, dall'occhio curioso dei cani e soprattutto da un sentimento di gioia, di divertimento a prima vista impossibile. Invece, se eliminiamo da queste vite la superficie di emarginazione e miseria, scopriamo un mondo di sorprendente gentilezza, a suo modo pieno di grazia, compassione e incertezza.