A trent'anni dalla rivoluzione sessuale, che travolse la società occidentale sconvolgendo in modo profondo e forse irreversibile costumi e istituzioni radicati da secoli, Pascal Bruckner traccia un bilancio di quegli eventi e delle loro conseguenze. Ebbene, il sesso libero e la coppia aperta non sono diventati il modello dominante, sesso e amore non si sono separati una volta per tutte, i legami sono ancora possessivi ed esclusivi, a volte in modo tragicamente esagerato. D'altra parte non siamo nemmeno tornati al passato: ognuno ama e sposa chi vuole, i modelli di coppia e famiglia si sono trasformati e moltiplicati, le donne hanno conquistato una parità mai ottenuta prima e il sesso è ovunque, visto e discusso in ogni forma. Insomma, rivoluzione e restaurazione si sono fuse, creando qualche inevitabile paradosso: pretendiamo di godere di tutti i vantaggi della libertà, ma guardiamo con nostalgia alla presunta solidità di altre epoche; pretendiamo la passione travolgente e insieme la fedeltà a oltranza, il desiderio infuocato e la tenerezza. Ma forse, ci suggerisce Bruckner, nella nostra apparente confusione sta anche la salvezza: nonostante i continui sforzi di portare tutto alla luce del sole, di normalizzare e classificare qualunque presunta perversione e di cancellare ogni possibile divieto, l'amore e il sesso conservano intatta la loro forza primordiale e misteriosa.
Pascal Bruckner torna a trattare il tema della vergogna di sé, che egli crede di riconoscere come il male della civiltà occidentale contemporanea. Il filosofo cerca di comprendere e spiegare un paradosso: "Tutto il mondo bussa alle porte dell'Europa, vuole avere la meglio nel momento in cui quest'ultima si macera nella vergogna di sé". Riferendosi all'Europa appunto, il masochismo di cui parla l'autore nel titolo di questo saggio non è soltanto l'eccesso di pentimento, ma anche la tendenza a negare le nostre tradizioni liberali e repubblicane. Le élite europee non hanno più il coraggio di rivendicare la propria eredità politica e morale. In particolar modo di fronte alla pressione che viene dal mondo musulmano, le cui autorità richiamano regolarmente gli Occidentali all'autocritica, ma restano mute davanti alle violenze perpetrate in nome dell'Islam. Uno scambio autentico tra i due mondi non può esistere, ci ricorda Bruckner, senza una mutua capacità d'autocritica.