Dover nascondere il proprio orientamento sessuale per timore della sanzione della società e della legge ha segnato pesantemente la vicenda umana di molti scrittori del passato. Ricostruire questo aspetto adesso non cambia ovviamente la valutazione estetica, ma consente un nuovo sguardo, stimolante e libero, su vicende artistiche e di vita, anche per rendere, almeno a posteriori, doverosa giustizia biografica. Franco Buffoni, pioniere dei Gender Studies in Italia, con una documentata analisi offre risposta a snodi intimi, finora obliterati o irrisolti, di giganti della letteratura.
Sono trascorsi trent'anni da quando George Steiner con "Dopo Babele" irruppe nel dibattito traduttologico proponendo istanze legate all'ambito estetico in un settore di ricerca allora dominato dai formalismi novecenteschi. Uno dei maggiori studiosi italiani di scienza della traduzione, poeta e direttore dal 1989 del semestrale "Testo a fronte", ripercorre la storia di questi trent'anni di traduttologia in un saggio di grande rigore scientifico, ma anche profondamente aperto al colloquio fecondo coi poeti e al dialogo col lettore. Un lettore immaginato colto e appassionato, ma non necessariamente specialista: certo in grado di cogliere e apprezzare i numerosi testi e avantesti qui presentati a esemplificare i concetti di ritmo e di poetica, di intertestualità e di movimento del linguaggio nel tempo.
Romanzo storico-autobiografico in forma dialogica, il libro attraversa il Novecento, proiettandosi nel nuovo secolo come manifesto intellettuale di un poeta, manifestazione di valori e di verità, operetta morale, in una sorta di concretizzazione di quel modello di intellettuale "ironico" che Rorty propone quale attore ideale all'interno dei discorsi e degli spazi di libertà che dovrebbero alimentare le democrazie complesse.
Dal ritrovamento di un diario, scritto dal padre a matita in campo di concentramento, è venuta a Franco Buffoni la prima idea di comporre, passo dopo passo, un libro monotematico sulla guerra, una sorta di poema per episodi autonomi e al tempo stesso indissolubilmente connessi. Ne è venuta quest'opera, caratterizzata da una strenua, violenta energia, da una viva tensione morale e dalla esemplare nitidezza di un linguaggio dai contorni netti e forti, felicemente comunicativo.