"Sono forse io il custode di mio fratello?" È la domanda che riecheggia nella Bibbia e nella storia dell'uomo. E che ancora oggi risuona attuale di fronte al drammatico incedere di epidemie, cambiamenti climatici e guerre. Ma cosa significa esattamente custodire? Ne siamo davvero capaci? E come si fa? Nel terzo libro della sua fortunata trilogia (dopo Salto nella luce, Edizioni Tau, 2018 e Salto nella gioia, Edizioni Tau, 2020), don Francesco Buono accompagna il lettore alla scoperta dell'arte e del vero senso del custodire ripercorrendo, tra una lettera e la risposta a una mail di amici e parrocchiani, le vicissitudini di Giuseppe e Ruth che, come raccontato nella Bibbia, hanno imparato non solo a prendersi cura degli altri, ma anche a lasciarsi a loro volta custodire. Una pagina dopo l'altra, ci aiuteranno a comprendere che si custodisce a partire da una relazione, riconoscendo che ciò che ci viene affidato (il Creato e il fratello) non ci appartiene totalmente, ma va protetto e conservato perché unico e prezioso. Prefazione di Costanza Miriano. Introduzione di Card. Gualtiero Bassetti.
Qual è la cosa più difficile della vita? Essere felici. E chi non vorrebbe essere felice? In teoria tutti lo vorrebbero. È per questo che un giorno di duemila anni fa, Gesù salì su una montagna e proclamò il discorso più bello e rivoluzionario. Questo libro racconta il grande dono delle Beatitudini, quelle nove parole proclamate da Gesù in cui si nasconde la felicità.
Non un libro, ma un'esperienza: un piccolo ma intenso cammino per approdare ai doni dello Spirito Santo partendo dai sette vizi capitali, passando per le virtù. Si sente spesso parlare di problemi, vizi, difficoltà, allergie, incapacità. Ma non ci aiuta parlare dei problemi, quanto cercare le soluzioni. Il male è sempre un bene mancato. Trovare il bene e praticarlo toglierà il male. Ma il bene, cioè la pienezza della vita, è come la Terra Promessa: dono e conquista, Grazia di Dio e collaborazione nostra. Il presente libro è un viaggio per vincere il male con il bene, per essere felici, cioè diventare ciò che siamo in Cristo.