Come essere fedeli a Dio nel nostro tempo? In che modo i cristiani possono testimoniare oggi la Sua presenza e impegnarsi al servizio della giustizia?
Le meditazioni di padre Buschini sui brani evangelici delle letture domenicali dell’Anno C ruotano attorno a queste domande cruciali per tutti noi, invitandoci a non dimenticare che il nostro tempo storico è, grazie all’Incarnazione, il tempo della salvezza.
L’esperienza umana di Gesù, infatti, ha dato avvio a una storia nuova, e ancora oggi ci aiuta a leggere in modo serio la realtà in cui viviamo, con le sue ambiguità, le sue ingiustizie e le sue speranze.
La Parola di Dio non ci toglie dalla storia, dalla vita quotidiana che stiamo vivendo, ma ci rende capaci di intraprendere, con altri uomini di fede, un cammino nuovo. Questa è la salvezza di cui siamo chiamati a essere protagonisti.
Pasqua, Ascensione e Pentecoste sono in realtà l'unico mistero della Resurrezione, rinnovatrice di tutto l'uomo. Siamo chiamati a essere testimoni, nella nostra vita, di questo profondo rinnovamento. Ne siamo capaci? Resurrezione per noi vuol dire essere nuovi, ispirarsi all'esistenza umana di Gesù che il Padre ha glorificato, cioè che ci ha dato come modello e speranza per l'uomo. "Voi cercate Gesù, quello che avete crocifisso. È risorto. Non è qui". Non vuol dire semplicemente "è tornato in vita" come prima, ma "è entrato in una vita nuova", la vita di Dio, ed è diventato il fermento di ogni vera novità. Il credente deve diventarne testimone, misurando i suoi passi sul progetto nuovo che quest'uomo - utopista, sovvertitore, condannato - ha rivelato nel cuore della nostra esperienza di tutti i giorni. Egli ci ha preceduti e ci precede sulle nostre strade.
"Padre Piero Buschini è pienamente consapevole delle difficoltà che si incontrano nel cammino della vita e si offre come compagno di strada, capace di darci la formazione necessaria per seguire la via buona del Vangelo grazie alla sua fede professata e praticata, alla conoscenza profonda della Parola di Dio e alla vicinanza continua al prossimo, donata nel corso di tutta la sua grande esperienza di educatore in diversi ambiti, dalla famiglia alla comunità, la scuola, gli amici e gli allievi, fino agli ultimi di questo mondo. Egli non cessa di indicarci il percorso attraverso il quale si possono trovare le risposte che alimentano la costanza e l'impegno per realizzare, al di là di ogni inciampo e di ogni delusione, l'umanità che è in noi, in quanto figli del Padre. Va pertanto alla radice dell'uomo, ne tocca le contraddizioni e la profondità e ci ricorda che dobbiamo fare riferimento all'Antico e al Nuovo Testamento, per trovare la nostra storia, storia di appartenenza a un popolo in cammino e a una tradizione, di rivelazione e di certezza: Gesù, come era stato profetizzato, è risorto." (Dalla Presentazione di Maria Teresa Lupidi Sciolla)
"Io sono la resurrezione e la vita" (Gv 11,25): queste parole sono il centro focale di ogni riflessione del cristiano. "Credi tu questo?" (Gv 11,26): è una domanda fondamentale che tocca il cuore della nostra vita. Il Vangelo offre un messaggio di fede capace di mettere in crisi abitudini e mentalità comunemente accettate e di suggerire orientamenti provocatori per gli uomini d'oggi. Attraverso le meditazioni sulle letture della messa per l'anno liturgico A, l'Autore ci aiuta ad aprire gli occhi e il cuore su ciò che ha valore e su ciò che non ha valore agli occhi di Dio, affinché la fede trasformi la nostra vita a cominciare dalle scelte che ogni giorno dobbiamo operare.
Mentre molte riflessioni dedicate alla missione dei laici muovono da una prospettiva teologica, in questo libro padre Buschini ha scelto una strada diversa: parlare ai laici piuttosto che dei laici, accompagnandoli nel discernimento della loro vocazione e nel percorso verso la maturità e la pienezza della sua traduzione nella storia di ogni giorno. Il cuore della vocazione del laico è la chiamata a vivere concretamente in ogni occasione le beatitudini del discorso della montagna, considerate come l'annuncio profetico di un uomo nuovo, impegnato a preparare un avvenire di giustizia più grande e alternativo: un impegno storico capace di modellare il laico come uomo controcorrente rispetto alle ingiustizie. Solo una vita secondo lo Spirito può dare qualità, senso e forza alla missione dei laici.
Con questo agile libretto l'Autore ci introduce alla comprensione della preghiera insegnataci da Gesù: il Padre Nostro.
Nella lettera apostolica Salvifici doloris, Giovanni Paolo II scrive: "All'interno di ogni singola sofferenza provata dall'uomo e, parimenti, alla base dell'intero mondo delle sofferenze appare inevitabilmente l'interrogativo: perché?". Commentando le parole del papa, Padre Buschini sottolinea come la sofferenza appartenga al mistero della natura più profonda dell'uomo. Chi soffre, spesso, non vede immediatamente l'amore di Dio: è solo attraverso il nostro amore che possiamo infondere la speranza che il dolore possa diventare salvifico. Cogliere l'amore di Dio anche nella sofferenza significa aprirsi a un dono inestimabile: quello del perdono, che è tale solo se non lascia intatta la mediocrità della nostra vita, ma si fa impegno serio di andare alla radice del male, oltre l'illusione di liberazioni effimere. Per questo, secondo Padre Buschini, il perdono è la condizione necessaria per costruire un futuro veramente umano.
"Questo libro è scritto da chi alla scuola ha dedicato tutta la sua vita, e ci consegna la sapienza di un insegnare inteso nel senso più ampio di educare, accogliere, accompagnare e alimentare speranza.... Le riflessioni sull'insengamento che padre Buschini ha voluto condividere potranno non convincere tutti (così come ad alcuni è apparso talvolta troppo radicale il suo agire). Ma nessuno, alla fine della lettura, potrà dubitare della sincerità che sempre ha mosso il suo impegno educativo, della sua passione per quella verità che non lascia tranquilli, perché è stimolo a mettersi continuamente in discussione e in gioco" (dalla Prefa-zione di don Luigi Ciotti).
Meditare il Natale
Commento alle letture festive di Avvento e Natale
L’Incarnazione è un mistero che ci riempie di stupore, di gioia: «Il Verbo di Dio si è fatto uomo» (Giovanni 1,14) e ci insegna l’impegno a «farci uomini». È un mistero che dovrebbe cambiare la nostra vita, le nostre attese, il nostro modo di pensare Dio. Celebriamo il Natale con questa serietà? Ce lo chiediamo davanti al Signore, con il desiderio di un cuore nuovo per accogliere il suo messaggio e per viverlo. Il viaggio è impegnativo. Molto più di quello dei pastori. Ad essi è bastato percorrere un breve tratto di strada sia pure disagiata. A noi è chiesto di superare le difficoltà di una cultura, di un contesto che, pur continuando a chiamarsi cristiano, riesce, senza traumi, a svuotare la nostra coscienza e a farci dimenticare il senso vero dell’evento che vogliamo ricordare.
Piero Buschini S.J. è nato a Cameri (No) il 18 febbraio 1925 ed è entrato nella Compagnia di Gesù il 24 agosto 1942. Licenziato in Sacra Teologia presso la Facoltà Teologica di Chieri (To), nel 1958, ha poi conseguito la laurea in Lettere presso l’Università di Torino nel 1966, discutendo la tesi con il docente Padre Michele Pellegrino, già divenuto arcivescovo di Torino. Ha svolto tutto il suo ministero a Torino, presso l’Istituto Sociale, dove ha insegnato materie classiche e religione. Presso il collegio dell’Istituto Sociale ha ricoperto l’incarico di rettore dal 1985 al 1997, è stato preside dei licei e animatore spirituale e, per molti anni, superiore della comunità dei Gesuiti ivi residenti. Oltre al lavoro instancabile e innovatore in campo scolastico, mosso dalla forte vocazione di animatore spirituale, ha operato con alcuni gruppi laici impegnati nella vita della diocesi di Torino ed in particolare con il movimento di Rinascita Cristiana di cui è stato parte attiva per quarant’anni. Al presente fa parte della comunità dei Santi Martiri di Torino. Ha pubblicato per Effatà Editrice Pregare l’anno liturgico. Anno A B C (2010), Quando la Parola scalda il cuore... Commento alle letture festive dell’Anno A (2010).
«Io sono la resurrezione e la vita» (Gv 11,25): queste parole sono il centro focale di ogni riflessione del cristiano. «Credi tu questo?» (Gv 11,26): è una domanda fondamentale che tocca il cuore della nostra vita. Il Vangelo offre un messaggio di fede capace di mettere in crisi abitudini e mentalità comunemente accettate e di suggerire orientamenti provocatori per gli uomini d’oggi. Attraverso le meditazioni sulle letture della messa per l’anno liturgico A, l’Autore ci aiuta ad aprire gli occhi e il cuore su ciò che ha valore e su ciò che non ha valore agli occhi di Dio, affinché la fede trasformi la nostra vita a cominciare dalle scelte che ogni giorno dobbiamo operare.
Piero Buschini S.J. è nato a Cameri (No) il 18 febbraio 1925 ed è entrato nella Compagnia di Gesù il 24 agosto 1942. Licenziato in Sacra Teologia presso la Facoltà Teologica di Chieri (To), nel 1958, ha poi conseguito la laurea in Lettere presso l’Università di Torino nel 1966, discutendo la tesi con il docente Padre Michele Pellegrino, già divenuto arcivescovo di Torino. Ha svolto tutto il suo ministero a Torino, presso l’Istituto Sociale, dove ha insegnato materie classiche e religione. Presso il collegio dell’Istituto Sociale ha ricoperto l’incarico di rettore dal 1985 al 1997, è stato preside dei licei e animatore spirituale e, per molti anni, superiore della comunità dei Gesuiti ivi residenti. Oltre al lavoro instancabile e innovatore in campo scolastico, mosso dalla forte vocazione di animatore spirituale, ha operato con alcuni gruppi laici impegnati nella vita della diocesi di Torino ed in particolare con il movimento di Rinascita Cristiana di cui è stato parte attiva per quarant’anni. Al presente fa parte della comunità dei Santi Martiri di Torino. Ha pubblicato per Effatà Editrice Pregare l’anno liturgico. Anno A B C (2010), Meditare il Natale. Commento alle letture festive di Avvento e Natale (2010).