Data di pubblicazione: Marzo 2008
DISPONIBILE : NON AL MOMENTO
€ 30,00
DESCRIZIONE: Già studiata dal Fe’ d’Ostiani nella seconda metà dell’Ottocento e dal Guerrini alcuni decenni or sono, la personalità di Domenico Bollani è stata affrontata da Christopher Cairns con viva sensibilità storica e sulla base di un’ampia documentazione, reperita con pazienti e puntigliose ricerche d’archivio.
Nato a Venezia nel 1513 da una famiglia aristocratica, non più ricca, ma pur sempre dotata di prestigio, Domenico Bollani compì gli studi di diritto nell’università di Padova. Entrò ben presto al servizio della Serenissima, assolvendo numerosi uffici politici e diplomatici. Entrato a far parte del Senato veneziano, fu riconosciuto «senator di grandissima prudenza» e pertanto investito nel 1555 della luogotenenza del Friuli in una situazione difficile per epidemie, carestie, fermenti popolari e diffusione dell’eresia, e nel 1558 dell’ufficio di podestà di Brescia.
Il 15 marzo del 1559, alla morte del card. Durante Duranti, il Bollani fu nominato da Paolo iv Carafa vescovo di Brescia, con una prassi, non nuova nella Repubblica veneta, di trasferimento da un ufficio secolare ad un ufficio ecclesiastico.
L’abilità diplomatica, il realismo, la capacità di mediazione, lo spirito pragmatico del Bollani si rivelarono anche nella trama dei complessi rapporti, fatti di tensioni, di polemiche e di rappacificamenti, tra la Serenissima, gelosa della sua sovranità, e il Papato. In Bollani era vivissima la devozione agli ideali sia della Riforma cattolica sia dello Stato veneziano, cosicché nelle dispute tra Roma e Venezia, a proposito della pubblicazione nei domini veneziani della bolla In Coena Domini e delle attività inquisitoriali, la sua azione fu mediatrice e pacificatrice.
COMMENTO: Una ricognizione sulla figura di Domenico Bollani, grande vescovo riformatore di Brescia, che getta luce sul ruolo della Chiesa nella politica veneziana del XVI secolo.
CRISTOPHER CAIRNS insegna Storia del teatro italiano all’Università di Westminster (Londra). I suoi studi spaziano dalla letteratura del Rinascimento alla storia religiosa nell’età del Concilio di Trento, alla storia del teatro contemporaneo. Tra le sue pubblicazioni: Pietro Aretino and the Republic of Venice. Researches on Aretino and his Circle in Venice (1527-1556), Olschki 1985; Dario Fo e la «pittura scenica». Arte, teatro, regie 1977-1997, Edizioni Scientifiche Italiane 2000.
DESCRIZIONE: Già studiata dal Fe’ d’Ostiani nella seconda metà dell’Ottocento e dal Guerrini alcuni decenni or sono, la personalità di Domenico Bollani è stata affrontata da Christopher Cairns con viva sensibilità storica e sulla base di un’ampia documentazione, reperita con pazienti e puntigliose ricerche d’archivio.
Nato a Venezia nel 1513 da una famiglia aristocratica, non più ricca, ma pur sempre dotata di prestigio, Domenico Bollani compì gli studi di diritto nell’università di Padova. Entrò ben presto al servizio della Serenissima, assolvendo numerosi uffici politici e diplomatici. Entrato a far parte del Senato veneziano, fu riconosciuto «senator di grandissima prudenza» e pertanto investito nel 1555 della luogotenenza del Friuli in una situazione difficile per epidemie, carestie, fermenti popolari e diffusione dell’eresia, e nel 1558 dell’ufficio di podestà di Brescia.
Il 15 marzo del 1559, alla morte del card. Durante Duranti, il Bollani fu nominato da Paolo iv Carafa vescovo di Brescia, con una prassi, non nuova nella Repubblica veneta, di trasferimento da un ufficio secolare ad un ufficio ecclesiastico.
L’abilità diplomatica, il realismo, la capacità di mediazione, lo spirito pragmatico del Bollani si rivelarono anche nella trama dei complessi rapporti, fatti di tensioni, di polemiche e di rappacificamenti, tra la Serenissima, gelosa della sua sovranità, e il Papato. In Bollani era vivissima la devozione agli ideali sia della Riforma cattolica sia dello Stato veneziano, cosicché nelle dispute tra Roma e Venezia, a proposito della pubblicazione nei domini veneziani della bolla In Coena Domini e delle attività inquisitoriali, la sua azione fu mediatrice e pacificatrice.
COMMENTO: Una ricognizione sulla figura di Domenico Bollani, grande vescovo riformatore di Brescia, che getta luce sul ruolo della Chiesa nella politica veneziana del XVI secolo.
CRISTOPHER CAIRNS insegna Storia del teatro italiano all’Università di Westminster (Londra). I suoi studi spaziano dalla letteratura del Rinascimento alla storia religiosa nell’età del Concilio di Trento, alla storia del teatro contemporaneo. Tra le sue pubblicazioni: Pietro Aretino and the Republic of Venice. Researches on Aretino and his Circle in Venice (1527-1556), Olschki 1985; Dario Fo e la «pittura scenica». Arte, teatro, regie 1977-1997, Edizioni Scientifiche Italiane 2000.