La chiave di lettura dominante che permette di decifrare e comprendere alcune pagine che potrebbero anche urtarci per la violenza dei dolori, è l'innamoramento progressivo di Alexandrina che si dona totalmente a Gesù, che vuole diventare una cosa sola con Lui, che sempre più si immedesima nei Suoi sentimenti fino al punto di poter esclamare: "Non sono più io che vivo, è Cristo che vive in me". (Galati 2,20). Gesù risponde con grazie straordinarie che la portano progressivamente alla piena identificazione mistica con Lui. Quando Alexandrina scopre che la "intensa passione" di Cristo, per la Salvezza di tutte e di ciascuna persona, si realizza storicamente nella "Passione cruenta", chiede a Gesù di esserne partecipe anche lei nella sua umanità per identificarsi totalmente con il suo amato. È l'amore che abbraccia la sofferenza come prova suprema di donazione. Il tratto più femminile, più delicato di questo amore è la sua passione per i Tabernacoli in cui Cristo è presente in stato di vittima. Vuole diventare la sentinella di ogni tabernacolo, la lampada che sempre arde davanti a lui, e infine si fa prigioniera con il Divino prigioniero dentro ogni tabernacolo. Un limite molto importante. Tutti gli scritti dettati da Alexandrina sono in lingua portoghese secondo la sua formazione e la sua mentalità: ogni traduzione in italiano risente del linguaggio e della mentalità corrente nel momento storico in cui traduce, ma risente soprattutto del livello spirituale del traduttore...
Suor Maria Troncatti, nasce a Còrteno Golgi (Brescia) il 16 febbraio 1883, donna singolare, Figlia di Maria Ausiliatrice, missionaria e madre per tutti coloro che l'hanno incontrata, è la testimonianza di chi ha veramente vissuto la passione apostolica di don Bosco del "Da mihi animas, cetera tolle" (Datemi le anime e prendetevi tutte le altre cose). Beatificata il 24 novembre 2012, fa parte di quella schiera di generosi missionari Salesiani e Figlie di Maria Ausiliatrice, che nella selva amazzonica hanno seminato il seme del Vangelo.
Questo lavoro è una rilettura salesiana dell'Enciclica di Benedetto XVI "Deus Caritas est", che dimostra come Don Bosco, con la sua vita e le sue parole, ha incarnato l'arte di amare soprattutto attraverso la sua azione educativa e pastorale a favore della gioventù. Il testo si compone di sei parti: dopo aver richiamato nella prima l'opzione fondamentale, la scelta di Dio Amore, seguono cinque parti che sviluppano i passi dell'amore: Amare tutti, Amare per primi, Amare concretamente, Amare Gesù nel fratello, Amarsi reciprocamente. Don Bosco è "un cuore che vede", vede dove c'è bisogno di amore, perché crede all'amore di Dio. In questo "vedere" è compresa tutta la sua missione, fin dagli inizi.
Nella ricorrenza del 150° della morte di Mamma Margherita, madre di Don Bosco, questo sussidio si presenta come strumento di riflessione, di confronto e di preghiera per genitori, famiglie, educatori e gruppi sulla missione della famiglia. L'opuscolo di articola in dieci parti che, considerando vari aspetti della realtà familiare, invitano al confronto con la Parola di Dio e con la testimonianza di Mamma Margherita.