Data di pubblicazione: Luglio 2019
DISPONIBILE : NON AL MOMENTO
€ 14,50
Sardegna: un paradiso minacciato da interessi militari, politici, economici. Un’inchiesta che solleciterà l’indignazione di tutti.
Tornata dall’Australia, dove ha vissuto per quindici anni ,per realizzare un documentario sulla Costa Smeralda, il luogo che l’ha vista bambina, Lisa Camillo non ritrova il paradiso che ricordava, ma una terra di conquista: interessi economici e servitù militari hanno letteralmente sconvolto una delle regioni più belle d’Italia. Poligoni sperimentali, industrie chimiche, un tessuto economico distrutto. Penisole interdette, spiagge martoriate dalle bombe, missili adagiati sul fondo marino. Storie sussurrate di feti deformi, tumori, leucemie, capi di bestiame dalle fattezze mostruose. Il dramma dei militari malati e delle loro famiglie; patologie come quelle dei soldati italiani contaminati dall’uranio impoverito in Bosnia. I processi, l’omertà dei vertici militari, l’assenza dello Stato, le triangolazioni e i fiumi di denaro. E poi loro, quei sardi che non si arrendono e lottano per la propria terra: procuratori, giornalisti, attivisti e semplici cittadini, protagonisti di una storia di resistenza ignorata, ma che dura da decenni: l’autrice la racconta anche nel suo documentario Balentes: i coraggiosi, che, distribuito in molti paesi, trova fatica a imporsi in Italia. Un libro che racconta la Sardegna più intima, una vicenda di orgoglio e paura, coraggio e bassezza, verità spaventose e bugie criminali. È la storia di una ferita italiana. Una ferita che ancora sanguina.
Sardegna: un paradiso minacciato da interessi militari, politici, economici. Un’inchiesta che solleciterà l’indignazione di tutti.
Tornata dall’Australia, dove ha vissuto per quindici anni ,per realizzare un documentario sulla Costa Smeralda, il luogo che l’ha vista bambina, Lisa Camillo non ritrova il paradiso che ricordava, ma una terra di conquista: interessi economici e servitù militari hanno letteralmente sconvolto una delle regioni più belle d’Italia. Poligoni sperimentali, industrie chimiche, un tessuto economico distrutto. Penisole interdette, spiagge martoriate dalle bombe, missili adagiati sul fondo marino. Storie sussurrate di feti deformi, tumori, leucemie, capi di bestiame dalle fattezze mostruose. Il dramma dei militari malati e delle loro famiglie; patologie come quelle dei soldati italiani contaminati dall’uranio impoverito in Bosnia. I processi, l’omertà dei vertici militari, l’assenza dello Stato, le triangolazioni e i fiumi di denaro. E poi loro, quei sardi che non si arrendono e lottano per la propria terra: procuratori, giornalisti, attivisti e semplici cittadini, protagonisti di una storia di resistenza ignorata, ma che dura da decenni: l’autrice la racconta anche nel suo documentario Balentes: i coraggiosi, che, distribuito in molti paesi, trova fatica a imporsi in Italia. Un libro che racconta la Sardegna più intima, una vicenda di orgoglio e paura, coraggio e bassezza, verità spaventose e bugie criminali. È la storia di una ferita italiana. Una ferita che ancora sanguina.