Il Santuario della Madonna del Ghisallo, nato dalla devozione popolare, sorge sul colle omonimo, nel territorio del comune di Magreglio in Valtassina, uno dei luoghi più belli della Lombardia, sul punto più alto della strada Asso-Bellagio dove si apre un panorama che non poteva non attrarre gli amanti della natura. Devozione, turismo e sport s'incontrano nella piccola chiesa alpestre del Ghisallo. La chiesetta, che custodisce l'Icona della Madonna col Bambino cara e preziosa agli occhi e al cuore degli abitanti del luogo, è diventata centro di devozione mariana, richiamo forte e suadente per quanti sono ancora alla ricerca di protezione e di conforto. Pio XII, con Breve del 13 ottobre 1949, dichiarò la Madonna del Ghisallo "Patrona dei Ciclisti italiani" e il piccolo Santuario è diventato "Santuario del Ciclismo Internazionale", luogo privilegiato e riferimento costante dei ciclisti, che vi si fermano e tornano volentieri come pellegrini per rendere omaggio alla loro Patrona. Su questo luogo è sorto anche il Museo del ciclismo Madonna del Ghisallo, dove sono custoditi numerosi cimeli e oggetti appartenuti a campioni del ciclismo nazionale e internazionale.
"L'amore al paese natio, alla patria, è uno dei sacri amori che arde nel cuore dell'uomo". Emerge da queste pagine il Don Orione piccolo-grande uomo pontecuronese, capace di affrontare sfide difficilissime, sostenuto dall'ardore di carità, dalla fiducia incondizionata nella Madonna e dalla certezza della Provvidenza Divina.
"Ecco qui un altro regalo dell'intelligenza e della penna faconda di don Arcangelo Campagna al quale egli stesso, ancora una volta, mi fa l'onore di preludere. Lo faccio assai volentieri, non solo per l'amore che porto al santo fondatore della famiglia religiosa a cui appartengo. Ma per la memoria che ho sempre mantenuta viva della città - Tortona - divenuta centro di confluenza e di irradiazione dell'apostolato dei religiosi della Piccola opera della divina provvidenza. Anch'io sono più volte ritornato colà, e ritorno colà, se non altro per imprimere un devoto bacio su quell'urna benedetta che conserva le spoglie incorrotte di san Luigi Orione. Il santo del secolo nuovo! Non dispiacerà sapere che chi scrive iniziò il suo cammino di immediata preparazione presbiterale proprio a Tortona, nell'allora istituto teologico don Orione - oggi Piccolo Cottolengo -, accanto al santuario della Madonna della Guardia. Come non richiamare poi tre affollatissime novene da me predicate nel santuario stesso, con immensa consolazione mia ed ampia risonanza tra ì devoti della madonna. Tutto ciò per sdebitarmi un poco con quella che don Orione chiamò: 'La città del mio amore e del mio pianto". Per il sottoscritto, dunque, Tortona rimane un necessario punto di riferimento e di irradiazione dei più santi ideali di spirituale fecondità nella luce di Maria e del suo devotissimo figlio che scrisse di sé: 'Leggete sulla mia fronte, leggete nel mio cuore, leggete nell'anima mia, non vi vedrete cosa che non porti scritto grazia di Maria'. Vorrei concludere con un'umile richiesta a chiunque ne sia responsabile. Evidenziare maggiormente i 'Luoghi di Don Orione' - penso soprattutto al celebre voltone del duomo - per facilitarne l'accesso, la conservazione e la visita come avviene in tutti i luoghi frequentati dai santi nella loro vita terrena, e teatro della loro instancabile attività apostolica." (Dalla Prefazione di Andrea Gemma). Con contributi di Vittorio Viola e Gianluca Bardone.