Nonostante le semplificazioni frequenti, che ne danno un'immagine statica e definita, la nozione di cittadinanza è piuttosto un indicatore critico, un punto di convergenza di processi giuridici, politici e sociali di grande intensità. La cittadinanza, infatti, definisce anche la non-cittadinanza, l'alterità, in un certo modo l'esclusione: neanche uno Stato democratico sfugge a questa regola dialettica, all'individuazione inevitabile del "proprio" straniero. Delle asperità di questo complesso dibattito Israele rappresenta un caso particolarissimo e ricco di indicazioni, possibilità e suggestioni. È proprio qui, infatti, che il problema antico della cittadinanza mostra con straordinaria evidenza la sua modernità sorprendente, fra i dilemmi di una definizione puramente giuridica e le difficoltà di quella condivisione di valori e di cultura che ne sostanzia il significato. Per queste ragioni, nella composita e non pacificata società israeliana, indagare le forme della cittadinanza significa anche tentare, in un contesto particolarmente difficile, possibili prove di convivenza.