Profughi, rifugiati, migranti: sono diverse le denominazioni con cui vengono indicate le persone che, attraverso il Mediterraneo, hanno raggiunto fortunosamente il nostro Paese per sfuggire a guerre e povertà. Ma per don Nandino e le cinque mamme che si prendono cura di loro sono semplicemente «i figli del mare». Per Amadou (dal Gambia), Festus (dalla Nigeria), Moussa (dal Mali), Ousain (dal Senegal) e Mady (dal Burkina Faso) si sono spalancate le porte della canonica, ma soprattutto si è aperto il cuore del parroco e delle cinque donne che li aiutano a vivere una vita più dignitosa. I giovani migranti raccontano le loro storie in prima persona, alternate ai pensieri e alle riflessioni di don Nandino e delle cinque donne (tra cui l'autrice) che, madri di ragazzi cresciuti nel benessere della nostra società, si trovano a fare confronti sulla diversità dei destini e l'uguaglianza delle aspirazioni a una vita «normale» che dividono e al tempo stesso uniscono i loro figli a questi «figli del mare».
Il nucleo centrale del libro presenta otto storie vere di donne e uomini che vivono ai margini della società, nelle periferie non soltanto delle città, ma anche in quelle "esistenziali", di cui spesso parla papa Francesco. Sono vicende intrise di sofferenza, ma anche di speranza non ancora sopita, raccolte da alcuni volontari in una parrocchia del Nord-Est d'Italia. C'è, per esempio, chi ha vissuto gli orrori della guerra nella ex Jugoslavia; chi è entrato nel giro della criminalità organizzata; chi è rimasto senza tetto e senza lavoro. Tutti raccontano in prima persona la loro storia.
Il vescovo don Tonino Bello ha sempre arricchito la vita della Chiesa italiana con le sue parole, le sue azioni e i suoi scritti. Per questo è sempre più abbondante la produzione dei suoi scritti in innumerevoli versioni. Questo volume riempie, però, un vuoto. Infatti, mancava una raccolta di preghiere che rispondessero all’esigenza pastorale di testi adatti alle diverse occasioni della vita e dei tempi liturgici. Si tratta quindi di un’opera originale e da tempo attesa. In generale, i testi di don Tonino sono fra i più utilizzati in ogni ambito pastorale, ma si è sempre notata la difficoltà di arricchirsi delle sue riflessioni utilizzando le sue lunghe e articolate meditazioni.
L’opera è frutto di una attenta impostazione dei testi autografi che ha prodotto un centinaio di preghiere suddivise in quattro sezioni: nella città degli uomini, nei tempi della liturgia, nello scorrere dei giorni, in una Chiesa estroversa, articolate in diversi capitoli. In conclusione, è una originale raccolta di preghiere, che rispondono all’esigenza pastorale di testi adatti alle diverse occasioni della vita e dei tempi liturgici.Ampio spazio viene dato alle tematiche usualmente «censurate» dalle produzioni devozionistiche.
Via Crucis in Terra Santa dalla croce la pace
di Nandino Capovilla e Betta Tusset
Si tratta di una Via crucis particolare, poiché propone di meditare sulla croce come veicolo di pace, specialmente in Terra Santa.
La croce è annuncio, denuncia, rinuncia: queste le parole chiave che scandiscono le meditazioni di ogni singola stazione.
Annuncio di debolezza, ma non di viltà; di mitezza, ma non di rinuncia a rivendicare il proprio posto nel mondo.
Denuncia della sofferenza degli innocenti, soprattutto per le ingiustizie e le violenze che tuttora tormentano la Terra Santa.
Rinuncia a tutti gli idoli, personali e collettivi, per approdare al servizio e all’impegno, alla presa in carico delle situazioni di disagio e ingiustizia che, nei Luoghi Santi, affliggono specialmente il popolo palestinese.
Ogni stazione della Via crucis è accompagnata da una foto in bianco e nero del fotografo Giovanni Sacchetti.
punti forti
Prefazione di mons. G.M. Bregantini, arcivescovo metropolita di Campobasso-Bojano; Postfazione di mons. Fouad Twal, patriarca latino di Gerusalemme.
Le meditazioni riservano un’attenzione particolare alle situazioni di sofferenza in Terra Santa, conseguenza dell’annoso contrasto israelo-palestinese.
Molto utile, in chiusura del volume, l’elenco degli indirizzi e dei numeri di telefono di tutte le parrocchie di Terra Santa: i pellegrini possono contattarle per celebrare insieme la messa in Terra Santa o fare una Via crucis «in loco».
ricorrenze particolari
Quaresima-Pasqua 2010
destinatari
Potenzialmente tutti i lettori adulti; in particolare i pellegrini che si recano in Terra Santa; gli organizzatori di tali pellegrinaggi.
autori Nandino Capovilla (Venezia 1962) è prete della diocesi di Venezia. Dal novembre 2004 è referente nazionale della campagna «Ponti e non muri» promossa da Pax Christi International. È inoltre responsabile delle azioni in Israele e Palestina per Pax Christi Italia, di cui dalla primavera del 2009 è coordinatore nazionale. Con Paoline ha pubblicato Un parroco all’inferno. Abuna Manuel tra le macerie di Gaza (2009) e ha curato il volume di Michel Sabbah, patriarca emerito di Gerusalemme, Voce che grida dal deserto (20082). betta tusset (Venezia 1965), laureata in lettere moderne, è autrice del romanzo breve Chiuditi, cerchio! (2002).Vive al Lido di Venezia con il marito e i tre figli. Nandino Capovilla e Betta Tusset sono autori del libro Aquiloni preventivi (2003). Per Paoline hanno pubblicato Bocchescucite. Voci daiTerritori Occupati (2007) e Nei sandali degli ultimi. In Terra Santa con Etty Hillesum (2005).
Un parroco all’inferno Abuna Manuel tra le macerie di Gaza
di nandino Capovilla
In queste pagine, don Nandino Capovilla intervista Abuna Manuel Musallam, parroco palestinese della Chiesa Cattolica a Gaza, incarico che ha lasciato solo qualche mese fa.
L’intervista permette di conoscere molti aspetti della vita a Gaza sia prima dell’attacco israeliano del 27 dicembre 2008 (denominato «Operazione Piombo Fuso») sia, soprattutto, dopo. Le difficoltà nel reperire generi alimentari anche di prima necessità, nonché servizi indispensabili come l’assistenza sanitaria o l’elettricità per uso domestico, già notevoli per effetto dell’embargo israeliano e della sospensione delle sovvenzioni europee, si sono ulteriormente accresciute dopo i bombardamenti del dicembre 2008, che hanno causato più di cinquemila feriti e circa milleseicento morti, di cui quattrocento bambini.
Abuna Manuel parla, fra l’altro, anche della propria esperienza quotidiana – durata quattordici anni – come parroco della chiesa della Sacra Famiglia a Gaza e della convivenza tra cristiani e musulmani a Gaza e in Medio Oriente. Pur in mezzo a storie drammatiche e a una degradazione generalizzata, effetto di un’oppressione morale e materiale che difficilmente può immaginare chi non è stato in quei luoghi, Abuna Manuel invita tutti a costruire la pace e a non abbandonare il popolo palestinese.
attraverso le parole di questo testo, io voglio restituire verità e
dignità a coloro che dall’inferno di Gaza e di tutta la palestina
occupata non hanno potuto e non possono essere ascoltati.
(Abuna Manuel Musallam)
punti forti
Prefazione di Luisa Morgantini, vicepresidente del Parlamento europeo e membro della Delegazione per le relazioni con il Consiglio legislativo palestinese.
In Appendice, tra altri documenti: una lettera aperta di Abuna Manuel Musallam a Benedetto XVI in occasione della sua visita in Terra Santa nel maggio 2009; l’estratto di un rapporto relativo a un’inchiesta sulle violazioni dei diritti umani nella Striscia di Gaza, redatto da Alicia Vacas Moro, missionaria comboniana, membro di una missione internazionale.
destinatari
In particolare: formatori alla pace e all’interculturalità; associazioni e operatori attivi nel sociale, in ambito nonviolento; l’ambito di Pax Christi.
autore nandino Capovilla (Venezia 1962) è prete della diocesi di Venezia. Dal novembre 2004 è referente nazionale della campagna «Ponti e non muri» promossa da Pax Christi International. È inoltre responsabile delle azioni in Israele e Palestina per Pax Christi Italia, di cui dalla primavera del 2009 è coordinatore nazionale. Per Paoline è coautore, con Betta Tusset, di Bocchescucite.Voci dai Territori Occupati (2007) e Nei sandali degli ultimi. In Terra Santa con Etty Hillesum (2005).
Le bocche scucite indicate dal titolo coraggioso e emblematico, sono quelle di donne, uomini, giovani, anziani e bambini che denunciano e raccontano, più con rassegnazione umiliante e umiliata che con rabbia, la loro storia di dolori, violenze, ingiustizie che ormai da cinquant'anni la popolazione dei Territori Occupati subisce tra l'indifferenza del mondo. Sono storie di famiglie palestinesi, espropriate ingiustamente delle loro case e della loro terra, che chiedono di poter continuare a vivere, a far crescere i loro figli, a coltivare la loro terra, eredità dei padri che da secoli hanno abitato quel lembo di terra, diventato paradossalmente l'epicentro di tutte le guerre. Uomini e donne che alzano la loro voce per dire il loro desiderio di pace, di serenità, di normalità, il desiderio si esistere come individui, come popolo, mentre il mondo li definisce sbrigativamente terroristi e sottosviluppati. Sono anche le voci di ebrei che subiscono con dolore scelte politiche non condivise. I 10 capitoli del libro riportano le testimonianze in prima persona delle persone incontrate e, in corsivo, la risonanza degli autori. La Presentazione è del Coordinatore nazionale di Pax Christi. Alla fine del libro, a mo' di appendice, è riportato un elenco di siti dove approfondire e seguire in diretta gli eventi legati alla "questione palestinese".