Data di pubblicazione: Novembre 2007
DISPONIBILE IN 6/7 GIORNI
€ 15,00
"Anima nuda" è un diario, in chiave di percorso spirituale, che descrive il viaggio a Calcutta di un medico, Cesare Santi, e di una crocerossina, Lorenza Caravelli. Al racconto delle impressioni destate dal violento impatto con una realtà destabilizzante, si accompagna una profonda riflessione scaturita dall'esperienza come volontari nei centri di accoglienza di Madre Teresa. Il desiderio di riscoprire se stessi, spogliandosi dell'inutile bisogno di essere approvati, stimati, apprezzati, la ricerca di un'esperienza di essenzialità dove, nella solitudine e nel silenzio, mettere a nudo la propria anima per riscoprire "che si può esistere al di là dei ruoli che ricopriamo e che portiamo cuciti addosso come una seconda pelle", ha condotto i due protagonisti in luoghi contraddistinti dalla malattia, dalla miseria, dalla disperazione. A Baruipur, nel centro tubercolotici, e a Kalighat, alla casa accoglienza per moribondi, i due protagonisti hanno lavorato come volontari. Qui vengono accolti i malati, gli "ultimi", persone bisognose di essere lavate, sfamate, dissetate, assistite, persone private di onore, rispetto e dignità persino in punto di morte. I volontari si dedicano a loro offrendo cure, attenzione, conforto con la propria presenza costante. Il testo è breve, scorrevole, di impatto e di immediata lettura. Ad esso si mescolano una quarantina di fotografie a colori, fotogrammi di vita segnati da miseria, malattia, ma anche esempi mirabili di fratellanza e carità.
"Anima nuda" è un diario, in chiave di percorso spirituale, che descrive il viaggio a Calcutta di un medico, Cesare Santi, e di una crocerossina, Lorenza Caravelli. Al racconto delle impressioni destate dal violento impatto con una realtà destabilizzante, si accompagna una profonda riflessione scaturita dall'esperienza come volontari nei centri di accoglienza di Madre Teresa. Il desiderio di riscoprire se stessi, spogliandosi dell'inutile bisogno di essere approvati, stimati, apprezzati, la ricerca di un'esperienza di essenzialità dove, nella solitudine e nel silenzio, mettere a nudo la propria anima per riscoprire "che si può esistere al di là dei ruoli che ricopriamo e che portiamo cuciti addosso come una seconda pelle", ha condotto i due protagonisti in luoghi contraddistinti dalla malattia, dalla miseria, dalla disperazione. A Baruipur, nel centro tubercolotici, e a Kalighat, alla casa accoglienza per moribondi, i due protagonisti hanno lavorato come volontari. Qui vengono accolti i malati, gli "ultimi", persone bisognose di essere lavate, sfamate, dissetate, assistite, persone private di onore, rispetto e dignità persino in punto di morte. I volontari si dedicano a loro offrendo cure, attenzione, conforto con la propria presenza costante. Il testo è breve, scorrevole, di impatto e di immediata lettura. Ad esso si mescolano una quarantina di fotografie a colori, fotogrammi di vita segnati da miseria, malattia, ma anche esempi mirabili di fratellanza e carità.