Il volume affronta il pay-per-click o keyword advertising fin dalle sue origini, svelandone le dinamiche complesse e affermandone la dignità all'interno del marketing mix. Si rivolge ai professionisti del marketing e della comunicazione, agli imprenditori e a tutti coloro che vogliono comprendere uno strumento che ha letteralmente capovolto le regole della pubblicità, facendo di Google la concessionaria più importante al mondo. Il testo contiene su come pianificare, realizzare e monitorare campagne di keyword advertising, guidando i lettori a promuovere prodotti, servizi e brand, e aiutandoli a scoprire i vantaggi legati al controllo totale sul target, sulla spesa, sul rendimento degli annunci pubblicitari e sul ROI. Internet oggi sta rubando tempo alla televisione. Sempre più persone cercano conferme sul web e, in particolare, sui motori di ricerca. La chiave è capire che l'annuncio che appare sui motori di ricerca non rappresenta il messaggio completo, ma costituisce l'inizio dell'esperienza di ricerca, tappa fondamentale nel ciclo di acquisto di qualsiasi prodotto o servizio.
Questo libro racconta l'università dei privilegi e anche l'università di chi lavora seriamente tutti i giorni e per pochi soldi. Le storie e le testimonianze di chi si è ribellato contro i concorsi truccati rivelano un sistema fortissimo, basato molto sull'obbedienza e molto meno sul merito: esistono delle vere e proprie gerarchie nazionali per ogni disciplina, chi occupa il vertice comanda su tutti. Un sistema tanto chiacchierato, e oggetto di generale indignazione, ma che fino a oggi tutti hanno accettato. Importante era non fare i nomi. Funziona così l'università. Stipendi d'oro assegnati con un criterio gerontocratico (basta qualche anno di anzianità per guadagnare più del 90 per cento dei professori americani). L'impegno spesso è risibile (il "tempo pieno" di un professore ordinario è 3 ore e 39 minuti al giorno, mentre i ricercatori spesso si dedicano totalmente alla didattica), i più furbi arrotondano bene con le consulenze. E poi le lobby: "bianche", "rosse" e "nere" (senza dimenticare Comunione e liberazione e l'Opus Dei). Chi non sta alle regole, è fuori. Studenti, dottorandi e ricercatori, magari dopo una vita di studio, esperienze all'estero e pubblicazioni in riviste autorevoli, aspettano il loro turno. Ma non è detto che ce la facciano. Anzi. Nascono blog e siti internet che danno voce alla loro frustrazione: per difendere l'università pubblica e la voglia di un futuro più onesto e più giusto.