La giustizia ha essenzialmente a che fare con l'altro, ed ognuno di noi è l'altro del suo vicino. Si resta affascinati frequentando il pensiero di Tommaso d'Aquino, in esso traspare acutezza speculativa, modernità, applicazione pratica, che sovrasta ogni tempo, che mai esaurisce il suo servizio d'ausilio per ogni epoca, ancor più per questa nostra, anelante senso compiuto di giustizia.L'Aquinate vive il suo tempo ma illumina anche il nostro, richiama alla comprensione della virtù della giustizia, evidenzia come il compito primario di essa sia ordinare l'uomo nei rapporti verso gli altri, edificando se stesso per edificare il prossimo, al fine di costruire un sano bene comune, un rigenerato umanesimo.
L’assunto speculativo ed etico della centralità della Persona contraddistingue e conferisce attualità perenne all’umanesimo di Caterina da Siena. Profondamente coinvolta nelle vicende del suo tempo, si avvede dell’assenza morale ed etica nei costumi civili e religiosi. Si prodiga per scuotere le coscienze a rinsavirsi verso l’attenzione al senso della libertà, al senso dell’agire politico. Gli scritti e il suo esempio volitivo, evidenziano principi di una filosofia sociale che presenta notevoli analogie con l’insegnamento di Tommaso d’Aquino, principi capaci di muovere a una cultura della speranza e, per questo, della vita bella.
Tributo di ringraziamento dell'Autrice alla sua terra natia per l'insegnamento culturale di antichi valori con l'auspicio che si possa formare nuova linfa poetica.