Questa è una società "senza padri", perché "il Padre è evaporato" (J. Lacan), ma un mondo senza padre è il peggiore dei mondi possibili perché "essere uomini vuol dire essere figli" (S. Freud). Questo libro analizza alle luce della psicoanalisi, della poesia e del senso religioso, la funzione del padre che è "il Padre del Padre nostro" (J. Lacan).
Riprendendo non a caso il titolo dell'opera proustiana, l'autore offre l'opportunità di addentrarsi in una particolare ricerca che appare come una necessità dell'epoca in cui viviamo. La ricerca di questo senso-significato esige un atto volontario, una spinta che solo la salvezza della solitudine ci può donare... È proprio nel nostro pensiero che si trova il nocciolo della questione: è qui la sede infinita del desiderio ed la sede del Dio desiderato con cui si dialoga in una "corrispondenza di amorosi sensi".