Margherita (20 novembre 1851 - 4 gennaio 1926), cugina prima di Umberto di Savoia che divenne suo marito nel 1868, fu regina d'Italia dal 1878 al 1900. In una corte severa e poco dedita alla mondanità e alla cultura, Margherita diede un'impronta più raffinata e intellettuale, e in un'Italia costituita di fresco e bisognosa di simboli unificanti contribuì in maniera determinante al radicamento della casa regnante. Questo volume, pubblicato nel 1956 e da tempo fuori commercio, propone la biografia di una sovrana che fu una delle figure di maggior spicco dell'Italia postunitaria, e certo l'esponente più amato e popolare di casa Savoia. Casalegno segue attentamente le fasi della vita di Margherita, mettendo in luce l'influsso che (con i suoi comportamenti non meno che con la sua leggenda) essa esercitò sulla vita pubblica del tempo.
Dal carteggio che il giurista e storico Arturo Carlo Jemolo intrecciò con il giornalista Carlo Casalegno, diventato vicedirettore, emerge un'Italia tormentata da «una burocrazia inefficiente, da un'organizzazione giudiziaria incongruente, da un potere legislativo pletorico, da un dissesto finanziario inesorabile». È un forte desiderio di rinnovamento morale che rende le loro osservazioni preziose anche per le sfide che la nostra democrazia deve affrontare.