I trattati internazionali non riescono più a frenare i crimini di guerra perché i conflitti attuali sono scontri spietati tra belligeranti diseguali che fanno regredire alla barbarie più feroce. Dilagano forme di privatizzazione della guerra (i "famosi" contractors) che si sottraggono a qualsiasi tipo di legge. I diritti umani, poi, sono usati spesso come pretesti per attaccare l'avversario. È talmente antiretorica questa conversazione di Antonio Cassese da mettere a nudo la debolezza del diritto proprio in chi si è speso e si spende tuttora, rischiando in proprio, per affermarlo. Ma in questo paesaggio umano dolente, dove si scandagliano i fondali della nostra convivenza civile, emerge con forza il ruolo decisivo dell'opinione pubblica internazionale: quella che Cassese intende qui risvegliare raccontandoci, con la memoria degli occhi ma anche con la generosità del cuore, gli incontri e gli scontri della sua vita di judge internazionale.
Una delle principali novità che si sono osservate nel nostro ordinamento è data dal progressivo moltiplicarsi di autorità indipendenti, esemplificate dalla più nota di esse, l'autorità antitrust, garante della conoscenza e del mercato. Quali sono le caratteristiche di questi organismi? In primo luogo, essi non fanno pienamente parte dell'esecutivo, essendo sottratti agli indirizzi del governo. Inoltre non sono collocati in ordine gerarchico, e sono generalmente connesse a organi stranieri o sovranazionali equivalenti, superando così i limiti territoriali dello Stato al quale appartengono. Le autorità indipendenti pongono quindi in dubbio molti principi degli attuali assetti costituzionali.