«Conosciamo le regole del calcio, ma non abbiamo una padronanza nemmeno paragonabile delle regole del discutere, un gioco molto più vitale. E mentre sappiamo giudicare di testa nostra le prestazioni in campo di un calciatore, non sappiamo valutare, con altrettanta autonomia di giudizio, le prestazioni di due che discutono. Una volta tanto, facciamo diventare oggetto di dibattito il dibattito stesso. Riflettiamo sulle sue mosse e le sue regole». A vent'anni dall'uscita di Botta e risposta torna, in un'edizione aggiornata, il libro di culto che ha reintrodotto l'arte della disputa nel nostro Paese. Una lettura agile e brillante che non si limita a definire cosa sia un dibattito regolamentato, ma suggerisce schemi argomentativi tipici, mosse prevalenti (nel duplice senso di più frequenti e più forti) e criteri di valutazione utili per mettere in difficoltà l'interlocutore e difendersi dagli attacchi verbali.
Questo libro avrebbe potuto intitolarsi anche "(Con)vincere. Il dibattito come judo dell'intelletto". Lo scopo è divulgare una disciplina che in questi ultimi tempi è necessaria per la vita civile e che ha un obiettivo: imparare a discutere più per capire che per avere ragione. Chi ha scritto questo libro ama il dibattito argomentato e regolamentato, perché sa che la parola può essere l'antidoto alla violenza; ama la logica e non teme la retorica e la polemica, rispetta le regole ed è avvertito nei confronti delle mosse. La forma scelta del prontuario propone un percorso teorico-esperienziale, per imparare a discutere in sei punti: importanza delle regole, competenze necessarie, metacomunicazione e linguaggio del corpo, capacità cognitive, fasi di un dibattito, nel fuoco del dibattito. La modalità del "ricettario" è frutto di una lunga pratica in vere proprie palestre di botta e risposta e dojo discorsivi.
Difendere le nostre idee è un diritto e un dovere, specialmente di fronte a chi ci contesta. Ma è possibile dissentire senza litigare? E soprattutto: si può insegnare e imparare a discutere? Questo libro sostiene di sì, offrendo illustrazioni di argomentazioni logicamente convincenti e persuasivamente efficaci ed esempi di come non si discute. Nonostante il dibattito abbia un peso considerevole nella vita di ognuno (specialmente in un periodo storico come il nostro, sempre più pluralistico e controversiale), nessuno ce ne ha mai insegnato le regole, né tantomeno le tecniche. Eppure queste esistono, ed è solo conoscendole che potremo imparare a replicare in maniera logica, argomentata ed efficace. E con il giusto rispetto nei confronti dell'altro. Questo libro è destinato a chiunque voglia (o debba) difendere le proprie idee in modo polemicamente cooperativo e creativamente disciplinato; a chi vuole esercitarsi nel gioco dialettico; agli studenti che devono affrontare il "tema argomentativo" e anche a chi intende allenarsi per le Olimpiadi scolastiche di debate. L'obiettivo è recuperare il metodo e lo spirito del dibattito argomentato e regolamentato, oltre che, naturalmente, il piacere vero e proprio di discutere.
Usa dire che un buon litigio fa bene all'amore; l'autore di questo libro parte da un principio analogo applicato al pensiero: il dibattito, la tenzone delle opinioni rinsalda la capacità di ragionamento; dirsele di santa ragione fa bene alla comunità dei pensanti, e un buon pensiero è un pensiero litigarello. Cattani ha inteso con questa guida analizzare le strategie del discorso polemico e suggerire tecniche ed espedienti per uscire vincitori in un duello di parole.