Una filosofia del dialogo interreligioso è oggi quanto mai essenziale. La crisi del nostro tempo, a ogni livello del dialogo e della convivenza, è al fondo crisi di un Logos capace di connettere nel rispetto delle distinzioni. La sfida è innanzitutto elaborare un universale non totalizzante, non proiettivo, che sempre diventa dispositivo di esclusione, volontà di potenza: occorre cercare un universale capace di ospitare le differenze e una figura del dialogo che sappia mettere in gioco tutte le potenzialità del prefisso dia-, terra di mezzo dove soggiorna la discorde armonia tra le fedi.
Nella quiete estiva di un giardino, nel paesaggio incantato della Versilia, due amici dialogano sulla religione nel nostro tempo e sull'essenza dell'esperienza religiosa, quasi a esaltare il contrasto tra l'armoniosa bellezza della natura - ma anche l'?indifferente suo corso - e le sgomentanti lacerazioni che segnano la ventura umana. Nello spazio di un interrogare inquieto quanto aperto alle ragioni dell'altro si dipana uno scambio di pensiero che va dalla riflessione sul presente ai vasti orizzonti di tematiche teologiche e filosofiche, fino al problema, cruciale oggi come pochi altri, del dialogo tra le fedi. Un itinerario che inanella in un nodo indissolubile autobiografia e storiografia filosofica, etica ed ermeneutica, memoria del tempo ed eternità presente nell'attimo che dilegua.
Dalla più antica redazione conosciuta, la parabola della perla caduta nella notte, contenuta in un dialogo tra Timoteo I e al-Mahdī nella Baghdad del secolo VIII, alla terza novella della prima giornata del Decameron, fino al dramma teatrale illuminista Nathan il Saggio di Lessing, i racconti degli anelli, migrando tra Oriente e Occidente, trasformandosi, varcando confini identitari, ridisegnando mappe geopolitiche, schiudono nelle religioni del Libro - Ebraismo, Cristianesimo, Islam - un elemento di perturbante problematicità. Si tratta della 'lacuna' segnata dall'anello autentico confuso tra copie fatte forgiare da un buon padre - così nella versione di Boccaccio - per non mortificare nessuno dei tre figli, ugualmente amati, il cui esito è l'indistinguibilità del gioiello originale, il dubbio su chi lo possegga e sul luogo in cui rinvenirlo. È il 'vuoto' che, sospendendo la pretesa di un'origine esclusiva, ricorda alle religioni la vanità di ogni chiusura e intolleranza.
Il volume raccoglie otto studi che attraversano gli orizzonti della filosofia antica, analizzata muovendo da taluni aspetti del pensiero socratico e platonico, della filosofia moderna, indagata a partire dai problemi della libertà religiosa, del male, della teodicea, e della riflessione contemporanea, affrontata innanzitutto dalla prospettiva del legame tra religione, storicismo, liberalismo. Domina i saggi adunati una tensione euristica che, se rinviene il suo focus nel religioso, nel suo spazio, nel suo istituirsi come un'alterità nell'uomo, prima che fuori dell'uomo, non cessa di misurarsi costantemente con le dimensioni del concreto storico ed etico. Ne risulta una rotazione attorno a taluni nodi tematici che rimbalzano e si rincorrono da un saggio all'altro a formare, in tale trasmigrare, un'essenziale coerenza e una non tautologica trama di rimandi e risonanze.