Il momento attuale, per la vita consacrata, non è certo dei migliori, almeno dal punto di vista vocazionale. In una cultura ritenuta post cristiana la vita consacrata sarebbe insignificante. Dove, invece, è ancora presente un bisogno di senso, lì il consacrato ha ancora un suo posto preciso e il compito di riconoscere e indicare, da uomo spirituale quale è, quella nostalgia di Dio nascosta nel profondo di ogni cuore anche in chi la nega.
punti forti
Argomento sempre pregnante e talvolta oggi «angosciante».
La scrittura è immediata e la notorietà dell’autore è simbolo di qualità.
destinatari
Consacrati e consacrate, chi si interroga sul rapporto fede-mondo e
vita consacrata-chiesa.
autore
Amedeo Cencini, sacerdote canossiano, è docente dei corsi di Formazione permanente e di Problematiche psicologiche della vita sacerdotale e religiosa, oltre che di Accompagnamento personale: aspetti teorici e pratici, al corso dei Formatori Vocazionali presso l’Università Salesiana. Insegna libertà e maturità affettiva nel celibato consacrato alla Scuola di teologia e diritto organizzata dalla Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e Società di Vita apostolica, di cui è consultore. Conferenziere molto richiesto, è autore di numerose opere, presso vari editori cattolici. Tra queste ricordiamo la trilogia sul celibato, quella sulla vita fraterna, per le Paoline (Com’è bello stare insieme... Come rugiada dell’Ermon... Come olio profumato), la collana «I quaderni di padre Cencini» con gli ultimi: Mi fido... dunque decido e L’arte del discepolo
In un mondo abituato a ragionare in termini esclusivi di post, con lo sguardo all’indietro e senza grandi prospettive per il futuro, cosa si chiede alla figura del prete affinché riesca di nuovo a comunicare la buona novella evangelica? Cencini sostiene che ci troviamo in una situazione del mondo non post-cristiana, ma piuttosto precristiana, in cui è possibile gettare nuovamente il seme evangelico. Occorre quindi una nuova spiritualità e una nuova formazione per il presbitero attuale.
destinatari
Un libro destinato a sacerdoti, religiosi e laici attenti a tematiche sociali
autore
Amedeo Cencini, sacerdote canossiano, è docente dei corsi di Formazione permanente e di Problematiche psicologiche della vita sacerdotale e religiosa e di Accompagnamento personale: aspetti teorici e pratici al corso dei Formatori Vocazionali presso l’Università Salesiana. Insegna Libertà e maturità affettiva nel celibato consacrato alla scuola di teologia e diritto, organizzata dalla Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e dalla Società di vita apostolica, presso cui è consultore. È autore di numerose opere tra le quali: Il respiro della vita (20032), L’albero della vita (2005), La verità della vita (2007), pubblicate dalle Edizioni San Paolo.
Dopo il primo fortunato “Vangelo Giovane” che trattava delle domande, delle sensazioni, delle inquietudini, delle fragili certezze, ma anche dei valori, della voglia di vita e della vocazione dei giovani… si fermava quasi sulla soglia della stanza più segreta del cuore dell’animazione giovanile e vocazionale; e dopo il “Vangelo Giovane. 2” che riprendeva, allargava e approfondiva il discorso, entrando nel merito delle dinamiche della scelta, del discernimento, dell’accompagnamento e, per quel che riguarda gli animatori: la fisionomia, la varia tipologia, la formazione, e la galleria di “animatori” che sono presenti nella Bibbia e soprattutto nel Nuovo Testamento; ecco adesso il “Vangelo Giovane. 3” che oltre ad indagare nuovi aspetti e dimensioni dell’evento vocazionale, prende in considerazione – in maniera del tutto inedita – il versante “oscuro” della vocazione, verrebbe da dire il lato nascosto della Luna.
Scritto con la perspicacia e competenza da sempre riconosciute all’Autore, con questo libro siamo di fronte ad un prezioso compendio per fare animazione giovanile e vocazionale oggi.
Il vocabolo crisi viene ormai comunemente accostato a ogni realtà cristiana e ancor più alla vita religiosa e sacerdotale. Eppure la crisi non è un incidente di percorso, ma una componente normale della vita, anzi ne rappresenta una situazione di sviluppo. Essa riguarda tanto l'uomo e la donna qualsiasi quanto i fondatori di comunità: tutti sono chiamati a fare i conti con l'esperienza di un deserto che improvvisamente invade il proprio essere.
«Se la vita dell'uomo è avvolta dal mistero, è anche fatta di crisi; anzi, la crisi è voce del mistero». Il titolo del volume esprime con chiarezza il senso che la riflessione dell'autore ha inteso dare alle crisi che accompagnano la vicenda esistenziale del credente, sacerdote o consacrato che sia. Esse «rappresentano "l'ora di Dio". Il momento in cui l'azione della sua grazia è all'opera, dunque kairòs, momento opportuno per la crescita» (dalla Conclusione). Lo studio si propone di individuare il significato della crisi, in cosa consista e quali siano le aree più sensibili o vulnerabili, per cogliere poi come essa sia oggi percepita dal singolo individuo che la sperimenta. Tenta infine di suggerire come vivere e come aiutare a vivere le crisi, affinché queste possano diventare occasione di crescita sul piano umano e spirituale in cui riconoscere la voce di Dio e decifrare il suo linguaggio.
L’arte del discepolo è un testo coraggioso perché offre una riflessione su due dimensioni della vita spirituale, ascesi e disciplina, decisamente fuori moda, legate a un «immaginario collettivo che associa a questi due termini sensazioni e figure legate a un passato che pare tramontato».
L’itinerario è percorso in 5 brevi capitoli:
Alla radice dei termini: a partire dal significato di ascesi e disciplina si può cogliere la dimensione positiva-propositiva e lo stretto legame con la formazione umana e la crescita della personalità. Oltre i dubbi e gli equivoci: è messo a fuoco il rapporto tra disciplina e libertà. Sono poi presentate alcune forme possibili di indisciplinatezza: gli “smidollati”, i “cani sciolti”, i “grandi
copiatori” ecc. Funzione dell’ascesi nella vita spirituale: il progetto diventa forma e norma della vita cristiana e
consacrata in particolare. Funzione dell’ascesi nel processo di maturazione umana: le scienze umane confermano che ascesi
e disciplina non sono fine a se stesse, ma mezzi per acquisire una libertà nuova e autentica. Aree e contenuti: la dimensione relazionale e quella personale. Non moralismo ma esigenza di
darsi alcune regole di vita che ci orientino nel cammino quotidiano.
In questo Sabato del tempo camminiamo come a tentoni, grati se Dio ci svela in modi vari la strada da seguire, ma determinati, poi, a percorrerla fino in fondo.
È l’invito che ci viene dal libro dei Proverbi: «Attieniti alla disciplina, non lasciarla, praticala perché essa è la tua vita» (4,13). (questa è l’edizione riveduta del testo pubblicato nel 2000 nella collana “Animatori di pastorale giovanile e vocazionale”)
Il nome dell’autore, molto conosciuto a livello nazionale e internazionale. Tema quanto mai opportuno nell’odierno panorama sociale e formativo.
La valorizzazione di ascesi e disciplina in chiave positiva, che aiuta il lettore a verificare su di sé e sulle persone affidate alle sue “cure” possibili itinerari di crescita.
Destinatari
Animatori vocazionali e di pastorale giovanile, formatori, ma anche quanti si occupano di accompagnamento e di direzione spirituale.
Autore
Amedeo Cencini, religioso canossiano, è formatore, insegnante alla Pontificia Università Salesiana a Roma e allo Studio Teologico S. Zeno di Verona, e psicoterapeuta. Autore di numerose pubblicazioni per altre case editrici, per Paoline Editoriale Libri, oltre a sette testi in questa collana, ne ha pubblicato altri nella collana Animatori di pastorale giovanile e vocazionale e per le collane Religiosi 2000 e Figli in cielo. Specializzato in psicoterapia analitica, svolge attività di consulenza, di relatore su tematiche legate all’ambito formativo e di insegnamento in Italia e all’estero. Dal 1995 è consultore della Congregazione per gli istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica.
Il libro riporta la relazione che l’autore ha presentato nel gennaio del 2009 al Convegno vocazionale annuale organizzato dal Centro Nazionale Vocazioni.La spiccata allergia dei giovani di oggi a prendere una decisione sta influenzando, tra l’altro,anche la «scelta vocazionale»,come capacità di risposta alla chiamata che viene da Dio. La crisi vocazionale è anche crisi di scelta. Da qui l’urgente necessità di educare al senso della scelta,alla libertà di scelta ma anche all’accoglienza del mistero che accompagna ogni decisione,perché essa implica sempre una rischiosa consegna di sé,un affidamento a qualcosa o a qualcuno.Tanto più la scelta vocazionale in cui ci si affida a Dio,il radicalmente Altro.L’autore,con una riflessione integrata che continuamente coniuga ambito umano e spirituale,analizza il rapporto tra fiducia e scelta vocazionale,tra vocazione e apertura al mistero,tra decisione umana e decisione cristiana.Ne deriva un cammino non facile ma affascinante ed essenziale che,prima di tutto,interroga la qualità di vita dell’animatore vocazionale, chiamato ad essere testimone della «tenerezza forte» di Dio-Mistero.E,al tempo stesso,offre chiare e precise linee pedagogiche per poter aiutare i giovani ad aprirsi alla fiducia e alla lettura del mistero, cioè del senso profondo d’ogni realtà,qualità indispensabili per compiere scelte vocazionali coraggiose. Quando l’uomo sceglie è inevitabilmente posto dinanzi al mistero,anche se non lo sa,al mistero di sé,dell’altro,della vita,di Dio. Dio non vuole che io trovi la sicurezza nel sapere anticipato ma la trovi,invece,fidandomi e affidandomi a Lui.
AUTORE Amedeo Cencini,religioso canossiano,è formatore, insegnante alla Pontificia Università Salesiana a Roma e allo Studio Teologico S. Zeno di Verona, e psicoterapeuta. Autore di numerose pubblicazioni per altre case editrici, per Paoline Editoriale Libri,oltre a sette testi in questa collana,ne ha pubblicato altri nella collana Animatori di pastorale giovanile e vocazionalee per le collane Religiosi 2000e Figli in cielo. Specializzato in psicoterapia analitica, svolge attività di consulenza, di relatore su tematiche legate all’ambito formativo e di insegnamento in Italia e all’estero.Dal 1995 è consultore della Congregazione per gli istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica.
L’Autore, in questo libro, approfondendo alla luce della parola di Dio e sotto l’aspetto psicologico il tema della gioia,afferma che essa «non la si può collocare tra gli optional della vita e della testimonianza credente (se c’è, bene, e sennò fa lo stesso…), o ritenerla dote di natura o questione di carattere (non è di tutti avere un carattere gioioso), e nemmeno semplice accessorio estetico che facilita l’approccio e rende simpatico l’annunciatore». La gioia è questione di contenuto, di maturità e solidità interiore, di esperienza e sapienza di vita,per cui i cristiani,uomini della gioia,del sorriso e del buon umore, devono diventare apostoli di un nuovo apostolato umanistico,quello dell’ottimismo cristiano,che nasce dalla speranza certa. Valido sussidio di meditazione per quanti desiderano scoprire il vero volto della gioia umana e cristiana e divenirne testimoni e collaboratori. AUTORE
Amedeo Cencini,sacerdote canossiano,è docente dei corsi di Formazione permanente e di Problematiche psicologiche della vita sacerdotale e religiosa all’Università Salesiana e di Accompagnamento personale.Insegna Libertà e maturità affettiva nel celibato consacrato alla scuola di teologia e diritto,organizzato dalla Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica, presso cui è consultore dal maggio 1995.Nel suo istituto è da vari anni maestro dei chierici professi.Autore di numerose opere,ci limitiamo qui a ricordare la “trilogia” sulla formazione permanente del sacerdote e del religioso/a,pubblicata recentemente presso le Edizioni San Paolo:Il respiro della vita(2002, 20032); L’albero della vita(2005);La verità della vita(2007).
L’autore afferma che o si è missionari o dimissionari,dove essere missionari non implica tanto l’andare in terre lontane per evangelizzare,ma assumere e vivere in pienezza l’essere cristiani.La missione è prendere coscienza della propria identità e responsabilità, comprendere la forza dell’invio e dedicarsi con totalità e passione al servizio dell’altro,come annunciatori di salvezza. Da qui sorge la responsabilità da parte degli educatori,genitori,sacerdoti e religiosi di assumere la dimensione missionaria nella pastorale giovanile vocazionale. L’educare alla missione comporta allargare gli spazi, rompere certi confini per aprirsi a nuovi orizzonti di evangelizzazione. L’obiettivo finale di ogni educazione alla missione è la crescita nella fede e la fede è un dono da comunicare.Il giovane che viene guidato deve comprendere che l’unica fede che ha è quella che comunica,è la freschezza che si sente dentro nel momento in cui annuncia Gesù,salvatore del mondo… ed è questo il segno che l’accompagnamento vocazionale è missionario. Il senso fondamentale dell’essere missionari è scoprire e vivere la passione dell’essere scelti, amati e inviati da Dio per la salvezza degli altri.
AUTORE Amedeo Cencini,religioso canossiano,è for-matore, insegnante alla Pontificia UniversitàSalesiana a Roma e allo Studio Teologico S.Zeno di Verona, e psicoterapeuta. Autore dinumerose pubblicazioni per altre case editrici,per Paoline Editoriale Libri, oltre a quattrotesti in questa collana, ne ha pubblicato altrinella collana Animatori di pastorale giovanile evocazionalee per le collane Religiosi 2000e Figliin cielo. Specializzato in psicoterapia analitica,svolge attività di consulenza, di relatore sutematiche legate all’ambito formativo e di inse-gnamento in Italia e all’estero.Dal 1995 è con-sultore della Congregazione per gli istituti divita consacrata e le società di vita apostolica
Il libro riporta la conferenza tenuta dall’autore all’inizio del 2008,in occasione del Convegno vocazionale annuale organizzato dal Centro Nazionale Vocazioni. Viene presentata una analisi psicologica dei giovani del nostro tempo:realtà complessa di un fenomeno che ci riguarda da vicino e che può aiutarci a capire il perché di una risposta povera non solo dal punto di vista della quantità,ma,a volte,anche precaria nella qualità dell’adesione. Questa precarietà si rileva soprattutto quando la vocazione non è sufficientemente animata dalla consapevolezza di sentirsi mandati,inviati per una missione,a servizio degli altri. La pastorale vocazionale deve farsi “più missionaria”, perché Dio chiama sempre inviando agli altri, per condividere la verità, l’amore, la libertà e la gioia di vivere. Missione e vocazione sono strettamente legate, ed è in quest’ottica che vengono tracciate alcune linee di una possibile pedagogia vocazionale «missionaria», articolate attorno a quattro punti: l’atteggiamento di fondo, l’obiettivo che si intende conseguire, lo stile educativo e il percorso pedagogico con le tappe più significative.
La Parola di Dio non è uno strumento tra tanti per il cammino personale e spirituale, ma costituisce “il” riferimento autorevole che riconosce concretamente al Padre, e a nessun altro, il ruolo di formatore nel processo educativo d’ogni figlio suo, chiamato a nutrirsi d’ogni parola che esce dalla sua bocca.
Questo libro propone, in particolare a sacerdoti, religiosi e religiose, un metodo per vivere alla luce della Parola, lasciando che sia essa a dare ritmo all’ esistenza.
Amedeo Cencini, sacerdote canossiano, ha conseguito la licenza in scienze dell’educazione all’Università Salesiana e il dottorato in psicologia all’Università Gregoriana; si è poi specializzato in psicoterapia all’Istituto Superiore di Psicoterapia analitica. Docente e formatore, ha scritto numerose opere, tra le quali ricordiamo una trilogia sul celibato sacerdotale e religioso (Per amore, Con amore, Nell’amore, Dehoniane 1994-20013), una trilogia sulla vita comune (Com’è bello stare insieme, Come rugiada dell’Ermon, Come olio profumato, Paoline Editoriale Libri 1996-19993) e una trilogia sulla formazione permanente (Il respiro della vita. La grazia della formazione permanente; L’albero della vita. Verso un modello di formazione iniziale e permanente; La verità della vita. Formazione continua della mente credente, San Paolo 2002-2006).