In questo libro l'autore percorre le strade delle città contemporanee facendo propria la prospettiva inedita dei poveri che vi abitano: i barboni, gli zingari, le prostitute, i mendicanti. In questo senso la strada "si fa maestra", perché rivela il messaggio profondo di cui i poveri sono depositari e fa amare la loro compagnia. I poveri infatti introducono ai segreti della vita che Dio ha "nascosto ai sapienti e ai dotti e ha rivelato ai piccoli" (Lc 10,21). Compagni di questo viaggio sono le Scritture, alcuni Testimoni delle grandi religioni e la loro sapienza di fede vissuta non al chiuso dei templi, ma nell'incontro con i dolori e le speranze degli umili. Attraverso alcune parole-chiave il libro introduce a una nuova lingua e grammatica della vita che rompe il muro di incomunicabilità fra il mondo dei ricchi e quello dei poveri, una lingua che non può che essere quella dell'amicizia e della misericordia.
Il volume propone una traduzione italiana dei testi di Ammonas, con ampia introduzione storica e teologica. L'opera rende disponibile l'eredità di una grande figura del monachesimo egiziano del IV secolo finora presa in considerazione solo in relazione ad altri autori di quel periodo (Antonio, Serapione di Thmuis, Macario) o a problematiche correlate all'ambiente del primo cristianesimo egiziano (rapporto monaci-chiesa istituzionale, origenismo).