A pagina sinistra: una battuta fulminante. A pagina destra: una vignetta dall'inconfondibile tratto. È il libro di Gianni Chiostri, che affianca testo e immagine all'insegna di un umorismo arguto e incisivo.
Scoprire quanto è divertente guardarsi nello specchio del tempo col sorriso sulle labbra. Lo specchio, anzi gli specchi, sono disegni umoristici che riflettono sulla pagina a fronte frammenti poetici. Disegno e poesia. Matita e versi. Humour e saggezza. Sfogliando questo libretto prenditi il tempo di perdere il tempo. Piacevolmente.
Il mistero del pianeta femminile visitato dalla matita ironica di Gianni Chiostri, con vignette simpatiche e divertenti, e a volte anche pungenti, affiancate da frasi e aforismi di celebri autori. 45 vignette “commentate” da illustri scrittori come T. Capote, S. Beckett, M. Yourcenar, J.L. Borges, J.P. Satre, E. Montale, G. Gozzano, J. Prevert, T.S. Eliot.
Secondo uno schema ormai consolidato il pennino di Gianni Chiostri indaga questa volta il “pianeta Vino” e lo fa a suo modo con garbo e sobrietà, facendoci sorridere di Bacco e delle sue e nostre marachelle! “Il vino apre in pressoché tutti gli uomini un’ironica allegria e vivacizza la creatività e l’intelligenza, così che, ogni volta che mi capita di incontrare un astemio, lo guardo negli occhi e cerco di consolarlo: Da ogni malattia si può guarire!> (dalla Prefazione di Luigi Veronelli).
Cosa ci hanno detto sull’amore e sull’innamorarsi Prévert, Garcia Lorca, Montale, Musil, Vecchioni, De André, Gaber…e molti altri? Questo libro raccoglie pensieri, aforismi, versi, citazioni famose o inattese commentate dal tratto essenziale e sottilmente ironico di Gianni Chiostri. La struttura e la confezione del libro ripetono il fortunato esperimento sul tema del tempo – Ingannare il tempo – uscito per Àncora nel 2002: una pagina di testo e sulla pagina a fronte una vignetta. Un libro-regalo per la festa di San Valentino ma non solo: pillole di saggezza accostate ad uno humor delicato e mai banale.
La Chiesa "a pezzi e strisce" secondo la penna del giornalista Roberto Beretta e la matita di Gianni Chiostri.