Che cosa succede quando accettiamo che tutto ciò che proviamo e pensiamo sia il frutto non di un'anima immateriale ma dell'attività elettrica e chimica del nostro cervello? Con una narrazione che intreccia esperienza professionale e vita vissuta, Patricia Churchland radica la filosofia della mente nei suoi fondamenti essenzialmente biologici. Non senza ironia riflette sul modo in cui è riuscita ad armonizzare scienza e filosofia, mente e cervello, ideali astratti e realtà concreta. Ci mostra come le più recenti ricerche sulla coscienza, sulla memoria e sul libero arbitrio possano aiutarci a riconsiderare importanti questioni filosofiche, etiche e spirituali: che cosa plasma la nostra personalità? in che modo prendiamo le nostre decisioni? perché proviamo empatia per gli altri? un bambino è responsabile delle proprie azioni? Un'esplorazione della mente, dell'etica e del significato della vita.
Da dove viene la morale? Su che cosa poggiano i nostri valori? Come riusciamo a sapere cosa è bene e cosa è male? Per secoli filosofi e teologi hanno indagato la natura umana alla ricerca di una risposta. Molte sono state le intuizioni brillanti e le argomentazioni sottili. Solo oggi, però, quelle intuizioni e argomentazioni possono trovare un "saldo" legame con la storia evolutiva che ha permesso a noi e al nostro cervello di diventare quelli che siamo. Patricia Churchland ci invita a fare i conti con i processi e i meccanismi biologici che hanno contribuito a plasmare forme e modi del nostro dover essere morale. Le scoperte più recenti nell'ambito della biologia evoluzionistica, della genetica e delle neuroscienze cognitive diventano così gli strumenti essenziali per orientarsi nell'intricata selva delle questioni morali. Non si tratta, però, di cedere alla tentazione di un facile scientismo ma di riconoscere che solo se scopriamo cosa ci renda capaci di prenderci cura di noi e degli altri possiamo capire come l'animale sociale Homo sapiens sia diventato un animale morale.