La questione dei "veli/testimonianza della risurrezione", lasciati come memoriale di quei giorni di passione e di gloria, affonda le proprie radici e il proprio senso in ciò che accade al Messia galileo, alla tragedia definitiva che sembrava essersi manifestata, così come la raccontano i discepoli che, mesti e disillusi, se ne vanno da Gerusalemme a Emmaus: «Noi speravamo che fosse lui a liberare Israele; con tutto ciò son passati tre giorni da quando queste cose sono accadute» (Lc 24,21). Il mistero delle Sindoni e delle Veroniche e il loro valore per la fede nascono da questa domanda: che cosa ci è rimasto di Gesù di Nazaret, che ci permetta, oltre i Vangeli, di comprenderlo meglio? Sindoni e veroniche, o sono testimonianze che permettono una migliore comprensione della vicenda del Messia galileo, o non importano.
I catari, poi Gherardo Segarelli, poi Dolcino e i suoi: tutti con la pretesa di riprendere il Vangelo e riportarlo alle origini. Fu una tensione che investì il Medioevo e oltre, fu anche il bisogno di Francesco d'Assisi e Domenico di Guzmán. Costoro, in modi diversi, osservarono la croce di Cristo e cercarono di tradurla nella propria personale esistenza. Ma la radicalità a volte diventa estremismo, e la vicenda di fra Dolcino si è mutata nel prototipo della ribellione di una piccola comunità resistente e di una coscienza indomabile. Il percorso di questo libro prende avvio dal catarismo e dalla nascita dell'Inquisizione, per poi approdare alla complessa vicenda del "perfido eresiarca", il predicatore-guerrigliero Dolcino da Novara.
Tra il XII e il XIII secolo, nel cuore dell'Europa, si sviluppò in seno al cristianesimo uno dei movimenti eretici più radicali della storia, tanto pericoloso da essere represso nel sangue da una vera crociata. Sarebbe facile descrivere idealmente la vicenda degli eretici di Albi, Béziers, Avignonet, Montségur, Montaillou nella forma del patimento di anime innocenti quali essi si percepivano, ma sarebbe anche un'apologia senza alcun fondamento affermare che le crociate contro i catari siano state un'invenzione della critica laica contro la Chiesa. Le violenze e gli abusi vi furono, senza alcun dubbio. E l'innocenza degli eretici fu, come spesso accade a chi vive nel mondo, più pretesa che reale. Dopo secoli, la vicenda dei catari rimane centrale e drammatica: ecco perché è necessario tornare oggi a ripercorrerla con onestà e rigore.