Originale commento della prima parte del Padre nostro, che, a partire dalla Sacra Scrittura, dà spazio alle molteplici voci che l'anno commentato lungo il corso dei secoli: - credenti e non credenti - cristiani e non cristiani. Ne risulta una meditazione appassionata e appassionante e per molti versi provocatoria.
L'autore offre delle riflessioni sulla sinodalità nella e della Chiesa, che si inseriscono nel "cantiere aperto" con importanti lavori in corso per edificare quella Chiesa sinodale di "vera fraternità" di cui parlano i Vangeli e il Concilio. Su tanti aspetti dell'orizzonte della sinodalità la ricerca è appena agli inizi e attende ancora significativi sviluppi per una pratica della sinodalità più consapevole e diffusa. Così, ben vengano delle riflessioni che aiutino a riscoprire la bellezza della tradizione, una Chiesa sempre sinodale dove i talenti e i carismi di ciascuno siano a beneficio di tutti: - il ruolo del laico, - della donna, - dei ministri ordinati, - delle istituzioni ecclesiastiche... perché la Chiesa sia veramente "popolo di Dio".
Anni 2021-2022: la fine è vicina! Questo è quanto viene evidenziato da un catastrofismo imperversante, che occupa televisioni e giornali, senza filtro, senza rispetto delle verità scientifiche, senza amore per la natura. Al di là di quello che viviamo, sentiamo, ascoltiamo, cosa ci attende veramente? Alla luce di quanto ci circonda non siamo molto ottimisti per il futuro. Si prospettano: effetto serra, nuova glaciazione, spostamento dei poli, impatti di pianeti. In questo contesto è utile una rilettura dell'Apocalisse, o di una parte di essa, come fa l'autore di questo libro. L'Apocalisse, infatti, - testimonia proprio l'invincibilità dell'Agnello, invitando i credenti alla fiducia dinanzi alle prove; - è un libro di speranza, che invita a non avere paura di colui che si oppone al Cristo; - è un libro che illumina tutta la storia umana della radiosa luce della Pasqua.
Il testo si sofferma sulla figura di San Giuseppe che è una è una figura singolare; egli con Maria svolge un ruolo determinante per il compimento del disegno divino. La vicenda umana e spirituale di San Giuseppe ci è di monito e insegnamento per farci comprendere come può essere faticoso interpretare e fare la volontà di Dio, come si cresce nella spiritualità, nella fede, nella vocazione e come Dio rivela così la missione che affida a ognuno di noi. Le riflessioni riguardano più ambiti: biblico, liturgico, patristico, teologico, spirituale, morale, antropologico L'autore si inserisce nella scia di tutti coloro che si augurano venga posta una speciale attenzione al santo protettore della Chiesa, con l'indizione di un anno giubilare a lui dedicato.
L'autore affronta un argomento spinoso e difficile: il dialogo. E lo fa dal particolare angolo di vista della letteratura. Egli, spaziando tra epoche, culture e religioni individua, proprio nella letteratura, la capacità di unire le differenze e di ciò offre numerosi esempi.
Si tratta qui di una riflessione sul valore salvifico della sofferenza dei cristiani, se questa è unita a quella di Cristo e della Chiesa. Tra domande di senso, ricerca di risposte nella Sacra Scrittura, nei Padri della Chiesa, nei documenti del Magistero, l'autore cerca di fondare le ragioni della speranza e della fede nella morte salvifica di Cristo a cui il cristiano è chiamato ad unirsi.
Spiegazione di segni e simboli del sacramento della Penitenza e della Riconciliazione. Con illustrazione dei contenuti teologici, liturgici e spirituali.