Il rule of law si è configurato nella contemporaneità come il sommo ideale giuridico a livello nazionale e internazionale; nel corso di questo volume le complesse problematiche filosofiche e giuridiche ad esso connesse vengono scandagliate in un serrato confronto con l'opera dei pensatori più rilevanti nel dibattito contemporaneo, come Raz, Waldron, Kramer, Marmor, Finnis, McDowell, Brandom, Greenberg, Himma, Coleman, Marmor, Shapiro, Böckenförde, Nino e Alexy, facendo continuo riferimento alle problematiche ermeneutiche suscitate dalla ultima produzione di Dworkin e di Habermas e alle sempre più complesse intersezioni tra la filosofia del diritto, la filosofia politica e la metafisica. Costante è poi nel testo l'attenzione ai teorici italiani dei più diversi orientamenti che si sono dedicati ad analizzare le problematiche connesse con il tema del rule of law come Ferrajoli, Resta, Viola, Preterossi, Schiavello, Pizzorni, Zolo, Guastini, Comanducci, Pozzolo, Pino, Canale e Villa, i cui nomi ricorrono con frequenza nel corso dell'intera trattazione. Il volume è suddiviso in tre parti, contraddistinte da contenuti organizzati secondo una coerente tassonomia investigativa e contrassegnati da note stilistiche differenti. Il tentativo di articolare una concezione coerente del rule of law si configura nel confronto con i temi relativi alla definizione dei diritti fondamentali, al ruolo dei professionisti del diritto, dei funzionari (officials) e delle Corti nazionali e internazionali.
Le articolazioni di quella che è stata definita come "l'etica dell'incarnazione". Un percorso filosofico inedito all'interno del pensiero di Fiche; una visione della morale, che si incarna nella storia del genere umano e nella Chiesa.