La scelta di servirsi delle opere di Agostino per rileggere e criticare le tesi provenienti dalla tradizione peripatetica costituisce un tratto originale della riflessione filosofica di Teodorico di Freiberg (1240-1310), domenicano tedesco protagonista del dibattito accademico parigino di fine XIII secolo. Nelle sue opere le nozioni agostiniane di abditum mentis e imago Dei trovano spazio accanto alla noetica aristotelica, così come i richiami all’undicesimo libro delle Confessiones completano in modo atipico la definizione di tempo del quarto libro della Physica, documentando un modo di procedere del tutto innovativo che non fa di Agostino un semplice punto di riferimento strategico, bensì un vero interlocutore filosofico.
A partire da un’analisi puntuale delle citazioni e delle possibili contaminationes che ne contraddistinguono la ricezione negli scritti di Teodorico è possibile dunque tracciare un interessante quadro interpretativo del pensiero agostiniano, che costituisce un ineludibile punto di partenza per comprenderne la fortuna nella modernità.
Nel corso degli ultimi anni il dibattito sulla corporate governance si è andato profondamente articolando, a seguito di tutta una serie di avvenimenti (gli scandali societari di dimensioni colossali, la globalizzazione dei mercati finanziari, la crescente rilevanza degli investitori istituzionali nella partecipazione al capitale azionario delle imprese, l'aumento di fusioni e acquisizioni cross-border, la quotazione di imprese su mercati borsistici diversi da quelli del paese d'origine). Sempre più interdisciplinare (vi convergono gli studi di diritto d'impresa, quelli di economia d'impresa, quelli di economics, sociologia, storia) lo studio del governo d'impresa ha oggi tutte le caratteristiche di una materia fluida in termini di ricerca e dibattito teorico, tuttavia necessaria nella formazione di studenti le cui professionalità verranno utilizzate in ambiti progressivamente sempre più internazionalizzati.
A partire dalla prima fase di sviluppo industriale dell'età giolittiana, Andrea Colli offre un quadro interpretativo delle esperienze di imprenditorialità minore, nelle sue molteplici forme che costituiscono una risorsa nel panorama dell'industrializzazione italiana.