
Il cardinale Comastri ha sempre proposto, nei suoi libri, figure femminili che si pongono in modo originale davanti alla proposta evangelica. Naturalmente, la figura di Maria, la Madre di Gesù, è centrale nelle sue riflessioni, come lo è Madre Teresa, che egli conobbe personalmente, ma molte altre sono le donne sulle quali si è fermato a riflettere e che incarnano, nella sua narrazione, modelli di sequela importanti e significativi a vari livelli: Bernadette di Lourdes, Lucia di Fatima, Benedetta Bianchi Porro... In questo volume, la prima parte è incentrata su Maria Vergine e sulla sua vicenda di Madre di Dio; la seconda parte permetterà al lettore di riavvicinarsi alla figura di Madre Teresa e all'importanza che la preghiera ebbe nella sua vita, essendo il centro energetico della sua opera di carità.
In queste pagine Angelo Comastri, Stanislaw Dziwisz, Czeslaw Drazek e Renato Buzzonetti raccontano gli ultimi giorni di Giovanni Paolo II. Entriamo nell'intimità della sua sofferenza, vissuta come supremo atto d'amore, il suo legame con i malati e la sua profonda spiritualità. Dall'attentato del 1981 fino al suo ultimo respiro, il Papa affrontò il dolore con fede incrollabile, offrendo la sua vita per la Chiesa. Un racconto intenso e toccante che rivela la forza nella debolezza e la santità di un uomo che ha segnato la storia.
Giovanni Paolo II nel 2000 si è inginocchiato nella Basilica del Santo Sepolcro a Gerusalemme e ha detto con emozione e con sicurezza: «Questo è il luogo più sacro del mondo. Questa tomba vuota è la testimonianza silenziosa dell'evento centrale della storia umana». Perché? Perché Cristo è vivo ed è risorto! È da questa certezza che si snoda la riflessione del card. Comastri, per mostrare come la luce della Risurrezione abbia lasciato degli inconfondibili segni in tutta la storia umana.
In questo Messalino Quotidiano trovi il Santo del giorno, la Messa del giorno commentata con audio, alcune piccole preghiere e invocazioni all'interno del testo, le preghiere del buon cristiano, il Santo Rosario e le preghiere del periodo.
Il card. Comastri ci esorta a vivere la Quaresima come il periodo più favorevole a raddrizzare le cose storte del quotidiano che, scavando profondamente nel nostro animo, ci impediscono di aprire il cuore a Dio e al prossimo.
La condizione umana è sempre in bilico tra un desiderio di infinito e un quotidiano di limitatezza; tra la voglia di una ricchezza che consolidi i nostri desideri e una croce che non smettiamo mai di portare. Come uscire da questo passaggio stretto? La scoperta del cristianesimo è l'unica risposta possibile: la vicenda di Cristo è infatti la garanzia di un'esistenza che sceglie l'amore per rispondere al dolore. Le pagine della passione di Gesù ci invitano a guardare alla nostra sofferenza sapendo che non siamo soli nel viverla. A chi si domanda cosa scegliere tra la ricchezza e la croce, Dio risponde in Cristo che la ricchezza è la croce.
Non c'è mai stata un'epoca in cui, di fronte allo sconforto delle esistenze, sia stato sentito tanto necessario l'annuncio della risurrezione. Mentre camminiamo fra disillusioni e speranze che sembrano svanite per sempre, mentre non ci attendiamo più nulla dal futuro, ecco che la parola della risurrezione, di fronte a tutto questo dolore, è una promessa che non resta disattesa: la promessa che nulla di ciò che viviamo finisce nelle tenebre, se manteniamo aperti gli occhi sul mattino di Pasqua. Quando ci sembra che scenda la notte non dobbiamo smettere di ripetere: "Resta con noi, Signore", poiché tu sei il Dio della vita, di quella vita che sembra sfuggirci di fra le mani, e che invece ci riconsegni per sempre.
Una Via crucis percorsa insieme a Maria, che non abbandona il figlio Gesù. Insieme al card. Comastri, con gli occhi della Madre di Cristo e della Chiesa contempliamo il mistero della Passione, con la sua voce e i suoi gesti riviviamo l'amore che vince la morte, con la sua intercessione preghiamo Gesù che si offre per noi sulla croce.
Oggi, ci dice il cardinale Comastri, è difficile persino vivere l'attesa di un figlio: molte donne e uomini fuggono spaventati da responsabilità, fatiche e impegni che cambiano la vita e la nostra percezione dell'esistenza. In queste pagine, Comastri ci conduce all'interno del mistero dell'attesa di Dio, che in Maria corrispose proprio all'attesa di un figlio. Per lei e per Giuseppe, sponsalità, maternità e paternità non furono impegni da sfuggire, ma doni da accogliere e dai quali ottenere frutto. Le vite dei membri della Santa Famiglia non furono sotto il segno di una libertà personale totale, ma di una libertà messa in gioco nella relazione.
Viviamo tempi difficili, in cui le domande che ogni giorno ci vengono poste hanno risposte che ci sembrano sempre parziali, incomplete: una di queste, tra le più importanti, riguarda la nostra libertà. A chi affidarla? Di chi fidarci? Di chi diffidare? Le parole del cardinale Comastri non sfuggono alla domanda e alla sua complessità e non accettano di rispondervi superficialmente, anzi ci chiedono, in nome di Gesù, di non svendere la nostra libertà. Abbiamo degli esempi positivi nella nostra vita, dobbiamo solo avere il coraggio di tornare a guardarli per ottenere una luce nuova nell'interpretazione della nostra realtà.