"La scrittura non cambia il mondo. Ma è una difesa contro la ferita dell'impotenza. Ne conviene anche Consolo che indossa la cronaca come un linguaggio diverso, moralmente e civilmente allarmato, che non si riconosce nelle narrazioni convenzionali, inadeguate al carico di pena e alle calligrafie del dolore di tante vite 'deportate': avvilite, mortificate, disfatte; dimenticate. Si inoltra nei dintorni oscuri e inospitali della città opulenta, nelle solitudini dei dormitori; si muove lungo gli orli sfumati della vita urbana. Incontra scelleraggine e sordidezza: fattacci di cronaca nera, tragedie familiari, speculazioni omicide. Ridiscende in Sicilia, nei paesi spogliati dall'emigrazione, a inventariare morti e rovine entro un panorama diroccato, abbandonato dallo Stato o affidato all'avidità degli esattori e alle politiche di tale o talaltro onorevole per nulla onorevole. Va per uffici anche. E raccoglie le voci tutte e le scalmane di un pazzo mondo di disservizi e disfunzioni: sgarbato e spiritato; e talmente compresso da sembrare invasato, e come in farsa". (Salvatore S. Nigro)
Come i suoi maestri Vittorini e Sciascia, Consolo si è dedicato a un'instancabile attività militante, su quotidiani e periodici. Questo volume raccoglie cinquantadue brevi scritti, tra cui alcuni preziosi inediti, racconti - come li definiva l'autore - che coprono un arco di più di cinquant'anni, ripercorrendo il suo itinerario di scrittore e toccando tutti i temi a lui più cari. In un'intensa galleria sfilano davanti ai nostri occhi vividi quadri dell'infanzia in Sicilia e della giovinezza a Milano, ritratti ironici o feroci della società e del mondo culturale italiano; viaggi nella storia, nel paesaggio, nell'arte di una Sicilia amata con dolorosa consapevolezza; interventi precisi, affilati sul nostro tempo, che testimoniano un appassionato impegno civile. I lettori di Consolo troveranno pagine sorprendenti per freschezza e immediatezza e testi che gettano nuova luce sui suoi capolavori: l'articolo su Aleister Crowley che è la lontana premessa a "Nottetempo, casa per casa"; la rievocazione della Mozia di Retablo scoperta nel primo affacciarsi alla vita adulta; il ricordo di quella Palermo martoriata che è al centro dello Spasimo; lo sguardo critico sul Risorgimento che informa "Il sorriso dell'ignoto marinaio". Chi si avvicina per la prima volta a Consolo scoprirà la sua lingua ricca di storia e di sapori e il ritmo musicale della sua prosa, la sua capacità di raccontare la società italiana attraverso la lente di un giorno come gli altri...
Ultimo romanzo della trilogia siciliana. Storia di un bilancio drammatico e di una resa dei conti con il proprio passato e con quello dell'Italia degli ultimi 60 anni.
Scaturito da esperienze e memorie private così come dall'urgenza degli eventi sociali e culturali degli anni Sessanta, "Il sorriso dell'ignoto marinaio" trae spunto da un ritratto, l'affascinante ed enigmatico uomo vestito di nero di Antonello da Messina. Attorno a esso ruotano le vicende del Risorgimento siciliano, tra Lipari e Palermo, Messina e Cefalù, luoghi insieme reali e simbolici, specchio della condizione dell'uomo e della sua storia.