Raro esempio di appello italiano al raggiungimento della pace tra cattolici e protestanti, L'"Adhortatio ad concordiam" di Isidoro Cucchi da Chiari è un testo unico nel suo genere: opera di un abate benedettino poi assurto alla dignità di vescovo, è la preziosa testimonianza del clima di libertà culturale che si respirava a Roma durante i primi anni del pontificato farnese. Profondamente pervaso da uno spirito irenico, il testo costituisce la più chiara espressione nella Penisola dell'adiaforismo erasmiano e di quella tendenza alla dissimulazione religiosa che tanto caratterizzò i tentativi riformistici italiani.