Per cosa ti serve un Dio così? Se lo invochi, non ti ascolta. Se lo bestemmi, ti puniscono. In ogni caso sembra sempre che ti debba arrangiare da solo. Il fischio lungo e assordante di un arbitro. La vergogna per uno sbaglio clamoroso. Comincia così la crescita interiore di Loris Priori: un sedicenne scontroso ma deciso a lasciarsi provocare dalla vita. E a fare i conti con se stesso e con Dio.
Il prete, protagonista del racconto, nella notte tra il mercoledì e il giovedì santo, si trova in una profonda crisi riguardo al suo rapporto affettivo con un Dio che non sente più, con gli altri e con se stesso, tentato di mettere fine a un cammino che credeva autentico e invece si rivela non più percorribile, addirittura sterile. Il testo ha un potere terapeutico: in un'epoca in cui i legami, sempre più fragili, generano debolezza, questa narrazione insegna ai giovani la bellezza di amarsi e scegliersi in Cristo e agli adulti la forza di perseverare nella scelta.
Un libro dedicato a chi vuole intraprendere la strada della Ricerca e a chi si trova già in viaggio". Coed. Elledici -Velar. "
Nei rapporti interpersonali oggi c’è molta sopraffazione, addirittura molta violenza, verbale e no. La tentazione, se provocati, è di rispondere nello stesso modo. Ma specialmente chi ha un compito educativo si interroga: da cristiani, ci si può rassegnare a questo stato di cose? Come calare nella realtà il messaggio evangelico?
Partendo da ciò che in proposito si legge nel Vangelo secondo Matteo (in cui Gesù si definisce «mite e umile di cuore»), l’autore prende in considerazione tre episodi biblici incentrati sulla mitezza come fonte della vera forza interiore: la risurrezione di Lazzaro, le Beatitudini, la lavanda dei piedi durante l’ultima cena.
In Appendice sono raccolte alcune preghiere – destinate ai docenti – che scandiscono, giorno dopo giorno, l’intera settimana.
Marco D’agostino (1970), prete della diocesi di Cremona dal 1995, responsabile del Centro Vocazioni, insegna Sacra Scrittura al seminario diocesano, di cui è vicerettore, e lettere classiche al liceo classico e scientifico Vida di Cremona. È autore di diverse pubblicazioni in campo biblico e pedagogico.
È ancora possibile "incantarsi" davanti alla Parola di Dio? Il libro fa propria questa domanda che invita a nuovo stupore, declinando la "grammatica" per una sensibilità biblica. Nella prima parte, la morfologia, si tratta il tema dell'incanto: partendo da Gesù davanti alla fede del centurione pagano, si risale ai suoi compaesani che, da stupiti, si trasformano in sdegnati; dal messaggio dei pastori di Betlemme si giunge a Pilato, meravigliato del mutismo di Gesù. Nella seconda parte, la sintassi, ci si muove alla ricerca di un'autentica spiritualità biblica. Il volume si chiude con un eserciziario: alcune miniature, dipinte di fresco, nelle quali ragazzi diciottenni, alunni di un liceo di Cremona, descrivono un istante dei loro incanti. Tocca al lettore scrivere, se vuole, la sua pagina sacra: quella di un ascolto fecondo che parte dalla contemplazione di ciò che Dio dice e fedelmente realizza.
Ci sono molti modi per raccontare la vita di un prete. Questo è uno. Tradizionale perché riprende il modello antico del dialogo. Originale perché la vicenda narrata, tappa dopo tappa, da Vicobellignano al Seminario, da San Giacomo a San Martino dall'Argine, da Soresina a Cremona, svela la vita di don Enos alla luce del Vangelo. Arricchito da documenti inediti e dalla testimonianza appassionata di molti, il libro si propone come una biografia e bussa al cuore di ciascuno, testimoniando che "anche oggi è possibile, per i giovani, spendersi in una vita bella e appassionata come quella del prete. Ce lo dicono gli apostoli e tanti testimoni del Vangelo che abbiamo conosciuto e stimato." (dalla Presentazione di mons. Dante Lafranconi, vescovo di Cremona)
L'Autore attira dalla sua parte il lettore al quale, dall'incipit sereno e gioioso, descrive, attraverso pennellate di poesia e colore, l'esistenza di un regno ordinato e perfetto nel quale tutto scorre con regolare lentezza. Solamente un elemento, che il lettore scoprirà da sé, provoca lo scompiglio della realtà, riavviando la narrazione la cui durezza arriva nella seconda parte e il lettore, abituato ad un andamento lento che lo ha trasformato in un suddito del regno, si trova quasi spaesato nell'iniziare, con violenza, un esame di coscienza intenso e senza tregua in compagnia del re.
Gilberto Gillini e Mariateresa Zattoni, Prefazione
La favola si snoda passando dal formalismo della corte, gestita da un re preciso e pignolo, alla vita fuori, trascinata dal “diverso”, dalla non formalità, dalla vita apparentemente sregolata, un po' caotica, ma ricca dell'umanità possente, della solidarietà consumata, della primavera dell'incontro che trasforma il re e lo porta “fuori”.
Ezio Aceti, Postfazione
Un omaggio in occasione del 50° dell'ordinazione sacerdotale di don Maurizio (27 maggio 2011). Don Maurizio Galli, prete cremonese e vescovo di Fidenza, uomo d'eccellenza che ha disceso i gradini della chiesa: chierico, sacerdote, rettore del Seminario, vescovo e, al tempo stesso, ha disceso volontariamente la china del sevizio. Marmo vivo è un racconto ispirato a una lapide da collocare idealmente nel Seminario di Cremona nella memoria di don Maurizio.
«Che cos'è il cloroformio?». La risposta non sta sul dizionario. «Ditemi, che cos'è il cloroformio?». Il libro di chimica non può rispondere. Può abbozzare una timida risposta l'affannosa ricerca che porta il giovanissimo protagonista di questo diario, un ragazzo «di sana e forte costituzione», ma che sa di «essere matto», a domandarsi «perché Dio l'ha fatto così, dove sta la normalità, a cosa serve un fisico perfetto sfoggiato in spiaggia se non ti accorgi di chi ti chiede una mano...». Un viaggio che conduce l'anonimo personaggio ad uscire da se stesso e dagli spietati confronti con gli altri. Ed è proprio il cloroformio a condurlo al mare con un gruppetto di ragazzi del Liceo Vida di Cremona, guardati con sospetto iniziale e poi affettuosamente cercati come amici veri «perché lo hanno trattato alla pari». Il libro, accompagnato da delicati disegni che sembrano uscire dalla mente del protagonista, strappa dalla retorica, si allontana dall'esortazione, vuole dar voce a chi non ce l'ha. Attraverso esperienze reali in cui, finalmente, sono protagonisti soprattutto adolescenti. Pagine vere che supplicano il lettore di non addormentarsi. Non sul testo, ma nella vita. E di ascoltare sempre quella voce che, prima o poi, gli domanderà: «Che cos'è il cloroformio?». Età di lettura: da 12 anni.
Se si cerca un libro di ricette educative prestampate è il volume sbagliato. Il testo, attraverso alcune pagine evangeliche, non offre soluzioni, ma invita a ricalcare i passi del maestro. E come Lui, da pensierosi, chiede di diventare generosi.