
Scuole, biblioteche e strutture sanitarie che operano come luoghi di aggregazione di comunità; case del quartiere e centri culturali che erogano servizi di prossimità: esperienze diverse, accomunate tuttavia dall'intreccio di prestazioni professionali fornite da operatori istituzionali e attività collaborative messe in atto da enti del terzo settore e gruppi di cittadini attivi. Sono anticipazioni di quella che potrebbe essere una nuova generazione di servizi pubblici collaborativi, il cui modo di operare dipende dal contributo pubblico ma il cui successo è legato a una molteplicità di iniziative che si levano autonome dal basso. Come raccontano le storie presentate nel libro, le potenzialità dell'innovazione sociale emergono solo se trovano politiche complementari, che le valorizzino e le sostengano orientandone lo sviluppo verso l'interesse generale e facendo della comunità una risorsa. Sviluppando un protagonismo inedito, il Pubblico deve imparare a stimolare nuove risorse sociali per superare la cultura del servizio come assistenza che, da sola, oggi non è più sufficiente. Serve un modello organizzativo che assuma la cura delle relazioni come indicatore di efficacia e dia a tutti l'opportunità di essere attivi e collaborativi, anche grazie alle piattaforme tecnologiche. Questi servizi pubblici più inclusivi ed efficaci non solo offriranno una risposta a bisogni sociali insoddisfatti, ma daranno vita a un recupero di sovranità capace di rigenerare energie democratiche.
In ogni comune e in ogni quartiere ci sono persone che si prendono cura delle nostre città, desiderando qualcosa di diverso rispetto a quanto stiamo vivendo, immaginando quello che ancora non c'è. Questo libro racconta le loro storie, attraverso l'esperienza dell'Ufficio Immaginazione Civica di Bologna e la sua attività di sostegno alle persone che sempre più frequentemente si attivano creando reti e comunità. Una forma di partecipazione alla cosa pubblica diversa da quelle della politica tradizionale, ma che attraverso associazioni, comitati e imprese contribuisce a portare l'immaginazione dal basso nei luoghi in cui si prendono le decisioni. Il libro racconta le assemblee pubbliche, le feste di quartiere e gli incontri tra i condomini: D'Alena non costruisce una teoria su come sviluppare processi di partecipazione, ma riporta esperienze concrete che mostrano in che modo è possibile attivare collaborazione e prossimità relazionale all'interno di grandi e piccole organizzazioni, creare alleanze tra comunità, favorire decisioni condivise, salvare, rinforzare, formare l'immaginazione e ricreare fiducia, ovvero: un nuovo modo di fare politica.