Il presente studio affronta il complesso dell'opera morandiana, dalle origini cézaniaiane, poi, brevemente, in relazione con la Metafisica, quindi, dal 1920 e sino alla morte, caratterizzato da una ricerca introflessa, sempre in bilico fra uno sconfinato amore per una realtà domestica e feriale e una tensione a travalicarla, in un crescendo di attenzione per i valori più assoluti della pittura che hanno condotto Morandi fino al limite dell'astratto.