"Mia madre è un'arma" è la prima raccolta poetica dei registi (e gemelli) Damiano e Fabio D'Innocenzo, un'opera scritta a quattro mani per raccontare in versi sciolti del tempo contemporaneo e dei sentimenti che lo abitano, degli appartamenti in affitto, dei cani amati e dei genitori, del futuro che va registrato e tramandato, della scrittura che - come il cinema - vive di un gesto quotidiano e necessario, radicato nell'intimità delle cose più piccole, microcosmi emotivi, generatori di storie.