A raccontare il mescolarsi di vecchio e nuovo, di somiglianze e differenze che caratterizza il mondo caparbio e resistente dei pescatori sul litorale alto-adriatico è, in questo libro, una sequenza di fotografie. Un lavoro composto da centinaia di scatti ma anche da dialoghi intensi, da memorie raccolte con cura. Dalle immagini e dalle storie di vita catturate lungo l'arco di costa che dalle foci del Tagliamento arriva a Muggia - trascurando le spiagge affollate di turisti e le realtà industriali e urbane - emerge la realtà della pesca in laguna e sottocosta, marginale già in passato, segnata da una collocazione "ai confini del mondo" e da difficili condizioni di vita, e ancora più marginale oggi rispetto alle trasformazioni delle economie di mercato e alle correnti del turismo di massa. Le immagini di questo libro e la forza dei dialoghi con la gente di mare e di laguna dimostrano, tuttavia, come la loro marginalità sappia offrire aspetti di grande suggestione.
"Non si tratta di insegnare le tradizioni ai bambini; da loro c'è da imparare, perché comprendono e vivono meglio di noi il significato dei suoni cupi d'oltretomba de 'las crasolas' del Venerdì Santo, l'aspirazione profonda al rinascere della natura espressa attraverso i cappelli fioriti delle maschere, la suggestione del falò acceso in comunità e il senso del dono povero richiesto e offerto casa per casa". In questo volume fotografico, accompagnato da un dvd, Ulderica Da Pozzo ripercorre le trasformazioni nei rapporti dei bambini d'oggi con l'ambiente naturale e sociale che li circonda, in particolare con le espressioni tradizionali di partecipazione alla vita collettiva: questue di natale e capodanno, falò, mascherate carnevalesche, rogazioni, feste di paese. "I bambini si godono la modernità, eppure sono anche in grado di restituirci il senso profondo della tradizione: quando la indossano, sono maestri nel popolare di ombre cariche di significato spazi e tempi entro i quali noi non riusciamo a scorgere più nulla".