Alle teorie di Huntington sul "clash of civilizations" Fred Dallmayr ha sempre contrapposto un'altra via. Lo ha fatto subito, fin dal momento più difficile, quel 2001 che le Nazioni Unite avevano destinato al dialogo tra le culture e che il terrorismo islamista, con l'attacco alle Torri di Manhattan, aveva supremamente beffato. Ma il filosofo - qui per la prima volta tradotto in italiano - non presenta solo un motivato rifiuto del conflitto, perché del dialogo discute il significato, le premesse e le implicazioni che lo rendono autentico, possibile, utile. E dal metodo passa alle voci esemplari che indicano le chiavi teoriche o politiche di un nuovo percorso necessario a un mondo attraversato da tensioni nei confronti dell'Altro e del Diverso. Pagina dopo pagina, il libro si trasforma in una conversazione ideale tra protagonisti del pensiero filosofico come Gadamer, Heidegger, Taylor, Habermas, Hannah Arendt, Gandhi. E ancora: con il musulmano iraniano liberal Abdolkarim Soroush e il multietnico Raimon Panikkar.