"Che libro potrebbe mai scrivere un cappellano del Diavolo sulle goffaggini, gli sprechi, l'orrenda crudeltà della natura...". Così Charles Darwin nell'accingersi a scrivere quell'"Origine delle specie" destinata a sconvolgere non solo la scienza del vivente, ma anche la concezione che l'Homo sapiens ha di sé e del suo mondo. Richard Dawkins, biologo evolutivo, spinge al suo estremo la rivoluzione darwiniana esplorandone le conseguenze nei campi più diversi, dall'etica alla religione, dalla politica alla filosofia.
"L'evoluzione - sostiene Dawkins in questo saggio ricco di sense of humour - è cieca: non vede dinanzi a sé, non pianifica nulla, non si pone alcun fine. Eppure, come un maestro orologiaio, ha prodotto risultati di straordinaria efficacia e precisione, organi perfetti e funzioni raffinate in un crescendo di complessità che distingue nettamente gli esseri viventi dagli oggetti della fisica. "L'orologiaio cieco" è un libro originale, ricco di informazioni, paradossi, osservazioni inaspettate e costituisce la più completa e chiara spiegazione della teoria dell'evoluzione e della selezione naturale, oltre che una circostanziata difesa del darwinismo dai numerosi attacchi di cui oggi è fatto segno." (Piero Angela)
Richard Dawkins afferma che nulla al mondo come la scienza possa rivelarci la bellezza dell'universo. Scienza e arte si muovono con lo stesso motore, quello dell'immaginazione, della sete di meraviglia e di conoscenza, qualità che un uomo come Leonardo da Vinci aveva saputo fondere così bene. Con "L'arcobaleno della vita" Richard Dawkins afferma senza indugi la necessità di colmare il divario tra le due culture, fra la ricerca del vero e quella del bello.