A poco più di vent'anni, con un dolore da smaltire, Alice lascia gli Stati Uniti e parte per Milano a occhi chiusi, all'avventura: ragazza alla pari per sei mesi. Ovvero baby-sitter, autista, cuoca, confidente e orecchio assoluto per una famiglia da riformare. Una madre in carriera, un padre piacione, un'adolescente pestifera, un ragazzino eccentrico, un piccolo alieno e una governante dispotica. "Sei qui per darci una mano con i ragazzi ma, soprattutto, per dare stabilità e tranquillità alla nostra famiglia", le hanno spiegato. Ecco che Alice, una mail dopo l'altra - scrivendo al fratello, alla nonna, agli amici lasciati dall'altra parte dell'oceano -, compone un involontario e divertentissimo romanzo epistolare a senso unico. A colpi di battute e di rimpianti, di sorrisi e di rimproveri, la protagonista di "Alla pari" conoscerà se stessa e troverà la propria famiglia, anzi due: quella da cui viene e quella in cui si è imbattuta. E mentre il suo sguardo cambierà il mondo intorno, il mondo cambierà lei. Perché il caos, l'amore e persino i pidocchi hanno un lato davvero imprevedibile.
Questo è un libro per femmine. Per quelle che rimpiangono la cesta dei giocattoli e per quelle che vorrebbero vivere dentro la trousse dei trucchi. Per quelle che aspettano il principe azzurro, per quelle che non lo vogliono, per quelle che lo hanno trovato e per quelle che hanno bisogno di una bussola. È un libro per quelle che da grandi governeranno il mondo ma adesso non riescono a crederci. È un libro per chi vuole fare la vigilessa del fuoco, la chirurga e la pittrice, però insieme. È un libro per quelle che non si vergognano a dire che hanno le mestruazioni. Per quelle che sognano il primo bacio e quelle che già sanno quel che verrà dopo. Per quelle che non hanno paura di niente e per quelle che se la fanno sotto. Questo è un libro per figlie. Ma anche un po' per mamme. E magari anche per qualche zia. Età di lettura: da 13 anni.
Lei è un’elasti-mamma, sempre più elastica, che continua a correre tra la redazione di un giornale economico e la casa a Felicity Place, barcamenandosi tra i bambini, il marito part-time, il lavoro a tempo pieno e il senso di colpa. Lui è Mister Wonder e continua a volare a Londra ogni settimana a studiare modelli matematici per l’abbattimento del sistema capitalistico, da buon economista marxista qual è. I loro hobbit sono cresciuti: quello grande, gaudente e seduttore, capelli come un casco di banane, occhi blu, una passione per Il Signore degli Anelli e le donne, in quest’ordine; e quello piccolo, torvo e diffidente, occhi tondi e neri come tunnel che chiude soltanto per ballare da solo, davanti allo specchio.
Sono l’elasti-famiglia più amata dai lettori e questo è il diario delle loro nuove «avventure»: una lunga trasferta americana, tra centri commerciali, asili ispirati al modello emiliano e follie varie; le corse in bicicletta dall’asilo all’ufficio e il sogno proibito del part-time; le partenze all’alba di Mister Wonder e le notti faticose; le fidanzate dell’hobbit grande e gli amici immaginari di quello piccolo; le gite pugliesi e le vacanze sudtirolesi… E la lunga, meditata, dubbiosa, gioiosa, felice strada che ha portato nell’elasti-casa… un terzo hobbit.
Lei fa la giornalista finanziaria. Ha due hobbit di sesso maschile. Il più grande ha quattro anni, ama le donne, il cioccolato e "Il Signore degli Anelli". Da grande farà il cavaliere Jedi. Il più piccolo ama le papere e le scarpe. Ha gli occhi tondi, come il protagonista di un fumetto giapponese. Nei suoi quasi due anni di vita ha detto "sì" una volta sola e se n'è subito pentito. Lei ha un marito part-time, barese e comunista, che passa buona parte del suo tempo a Londra dove lavora e dove probabilmente ha una vita parallela con un'altra moglie e altri figli, inglesi. Insieme a loro c'è spesso Valentina Diolabenedica, la baby sitter degli hobbit, la persona più importante dell'elasti-vita. Abitano a Felicity Place. Intorno a loro c'è Milano, ma i residenti di questo bizzarro posto tra le magnolie sono convinti di vivere in un ridente sobborgo americano e crescono i figli a Coca-Cola con ghiaccio, tacchino ripieno e pop corn cotti nel microonde. Lei ha i piedi per terra, i capelli a carciofo e un cronico senso di colpa. Ha giornate complicate e notti impegnative. Non si veste da strafiga perché sta scomoda, non si trucca perché non ne ha il tempo, non si mette la crema idratante perché se ne dimentica. Se per sbaglio chiude gli occhi, crolla addormentata. Lei è un'elasti-mamma, nel bene e nel male.