Il “Salvatore” di Andrej Rublev, la “Madonna di Montefeltro” di Piero della Francesca, la “Trinità” di El Greco, la “Sepoltura” e la “Cattura” di Cristo del Caravaggio: che cosa accomuna queste cinque immagini sacre, dipinte in tempi, ambienti e stili diversi, e a cui il presente volume è dedicato? Un’intuizione interpretata con tutta l’originalità e la genialità di ciascuno dei loro autori: non c’è competizione di sorta tra Dio e l’uomo, poiché in Gesù Cristo è apparso, al di là di ogni possibile dubbio o equivoco, che “Dio è per noi” (Rm 8,31) e “noi siamo per lui” (1Cor8,6). Così inteso, il tenore umanistico che accomuna queste immagini tradisce una visione della condizione e dell’identità umana che risente in profondità della manifestazione verificatasi in Gesù Cristo, “immagine del Dio invisibile” (Col 1,15). Come molta parte dell’arte sacra occidentale e orientale, sostiene l’autore del libro, anche queste cinque immagini affondano le proprie radici, oltre che nella sacra Scrittura, in una variegata tradizione liturgica spirituale e dottrinale alla quale non hanno unicamente conferito una forma pittorica ma che hanno simultaneamente interpretato e contribuito a indagare.
Gli anni che precedettero l'avvio della missione pubblica non furono 'tempo perso': senza ciò che avvenne allora, non si potrebbe spiegare Gesù.